Bilancio UE, Marsilio: “Le regioni devono scongiurare scelte scellerate”  

14 Ottobre 2025
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Marco Marsilio a Bruxelles

Durante la Settimana europea delle Regioni e delle Città, il presidente dell’Abruzzo e del gruppo ECR al Comitato delle Regioni ha criticato la proposta sul bilancio settennale e l’approccio europeo al settore automotive

BRUXELLES – “Le regioni devono continuare ad essere al centro del prossimo bilancio europeo e della politica di coesione, come abbiamo visto con il settore automotive, sono i territori a subire le scelte scellerate di Bruxelles e a doverne gestire le conseguenze.” È con queste parole che Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo e del gruppo ECR al Comitato europeo delle Regioni, ha aperto il suo intervento alla cerimonia inaugurale della Settimana europea delle Regioni e delle Città, svoltasi il 13 ottobre a Bruxelles.

Alla presenza del vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto e della presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, Marsilio ha espresso forte preoccupazione per la proposta sul bilancio settennale dell’Unione Europea, giudicata distante dalle richieste avanzate dalle regioni. “Nonostante il lavoro portato avanti dal Vicepresidente Fitto, che ringrazio per aver difeso le nostre istanze – ha dichiarato – l’impalcatura della proposta richiede profondi cambiamenti per salvaguardare la politica di coesione, uno strumento che negli anni ha mostrato la sua efficacia nello sviluppo dei territori.”

Il presidente abruzzese ha poi rilanciato il tema dell’automotive, settore che secondo il rapporto sullo stato delle regioni e delle città ha perso oltre il 45% di produttività negli ultimi cinque anni. “Il futuro dell’auto europea non è quello di produrre mini veicoli elettrici – ha affermato – ma invece mettere fine al divieto di produrre veicoli a motore endotermico entro il 2035, tutelando così la sovranità tecnologica dell’Ue.”

L’intervento di Marsilio ha acceso il dibattito sul ruolo delle regioni nella definizione delle politiche europee, in particolare in settori strategici come la mobilità, l’industria e la coesione territoriale. Un appello, il suo, a non marginalizzare i territori e a riconoscerne il peso nella costruzione del futuro dell’Europa.

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