Ad Assisi le celebrazioni nazionali del Patrono d’Italia, alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, con la delegazione abruzzese guidata dal presidente della Regione, Marco Marsilio, e dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi. Offerto l’olio abruzzese conservato in anfore di ceramica aquilana realizzate con tecniche tradizionali
ASSISI – È una fiamma d’amore quella che oggi arde per San Francesco, alimentata dall’olio donato dall’Abruzzo e custodito in anfore di ceramica aquilana. La Lampada votiva dei Comuni d’Italia, accesa nella Basilica inferiore, ha illuminato le celebrazioni nazionali del Patrono d’Italia, suggellando il legame spirituale tra Francesco e Celestino, tra Assisi e L’Aquila, tra l’Umbria e l’Abruzzo.
Una giornata solenne, alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro della Cultura, Alessandro Giuli. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha guidato la delegazione regionale portando l’olio destinato alla Lampada votiva dei Comuni, contenuto in due anfore di ceramica aquilana realizzate con tecniche tradizionali e offerto in dono dalla Regione.
Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, ha avuto l’onore di accendere la Lampada nella Basilica di San Francesco: un gesto che ha suggellato il legame tra la terra di Celestino V e quella di Francesco, un ponte spirituale e culturale che unisce Collemaggio e la Porziuncola, luogo caro al Santo che si trova all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli.
“Oggi l’Abruzzo è onorato di essere qui – ha aggiunto il Presidente – cuore spirituale dell’Italia, per rappresentare l’intera Nazione davanti al suo Patrono”.
Marsilio ha quindi ricordato che L’Aquila, città che custodisce le spoglie di Celestino V, si prepara a vivere nel 2026 l’anno da Capitale italiana della Cultura, “un riconoscimento che testimonia la sua rinascita dopo le ferite del terremoto e che valorizza il suo immenso patrimonio storico e artistico”, mentre Assisi si appresta a celebrare l’ottavo centenario della morte di Francesco, che in Abruzzo trovò alcuni dei suoi primi seguaci e biografi.
“Abbiamo scelto di portare qui, ad Assisi, non solo l’olio dei nostri uliveti – ha proseguito Marsilio – ma anche segni tangibili di tutela e valorizzazione del patrimonio, contribuendo al restauro della loggetta di controfacciata della Basilica di Santa Maria degli Angeli e sostenendo il recupero di due dipinti settecenteschi raffiguranti San Francesco e Santa Chiara. L’olio votivo è stato portato in due anfore in ceramica aquilana, realizzate con le tecniche tradizionali del nostro artigianato artistico. Abbiamo portato le eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, perché l’Abruzzo è terra di santi e di borghi, ma anche di sapori, di lavoro e di qualità”.
Il Presidente ha inoltre ringraziato il Governo e il Parlamento “che hanno votato per ripristinare a distanza di decenni la festività nazionale”.
“Che questa giornata – ha proseguito – consacrata dal ricordo del Cantico delle Creature a ottocento anni dalla sua composizione, diventi stimolo e spinta universale verso la pace, in un tempo fragile e incerto, in cui i venti di guerra, vendetta e divisione continuano a soffiare in ogni parte del mondo. Che la lampada accesa oggi davanti al Santo continui a brillare come luce di speranza, come guida per i giovani, come segno di pace per l’Italia intera”.
Infine l’invito: “L’Abruzzo vi aspetta, con la bellezza dei suoi paesaggi e la forza delle sue tradizioni! Terra di fede, cultura e ospitalità, tra mare e montagna, borghi e tradizioni pronta ad accogliervi con la sua storia millenaria, la sua gente e la sua bellezza”.
A rendere ancora più solenne e densa di emozioni la giornata, è stata la presenza dei gruppi folkloristici abruzzesi, che hanno guidato il corteo verso la Basilica di San Francesco: otto Dame di Scanno, sedici figuranti del Mastrogiurato di Lanciano, quattro rappresentanti del Laccio d’amore di Penna Sant’Andrea e quattro sbandieratori di Popoli.