Il presidente della Regione interviene all’Università di Chieti per il congresso internazionale della Società Oftalmologica Universitaria. “Investire in sanità di qualità significa investire nel futuro dell’Abruzzo”
CHIETI – L’Abruzzo si conferma protagonista nel panorama sanitario nazionale e internazionale. Lo ha ribadito con forza il presidente della Regione, Marco Marsilio, intervenuto questa mattina all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti in occasione del congresso annuale della Società Oftalmologica Universitaria (SOU), appuntamento di rilievo per la comunità scientifica e accademica.
Nel suo intervento, Marsilio ha sottolineato il ruolo strategico della clinica oculistica teatina, diretta dal professor Leonardo Mastropasqua, definendola “un centro di eccellenza, capace non solo di offrire cure di altissimo livello, ma anche di rappresentare un punto di riferimento scientifico e accademico”.
“La collaborazione tra Università, centri clinici d’eccellenza e Istituzioni – ha dichiarato – crea un circuito virtuoso che rafforza la qualità della formazione, integra la pratica clinica e produce servizi concreti per i cittadini, oltre a generare prestigio per l’intero sistema sanitario nazionale.”
Marsilio ha evidenziato come la struttura di Chieti attragga pazienti da fuori regione e dall’estero, contribuendo alla cosiddetta mobilità attiva e trasformando l’Abruzzo in una vera e propria destinazione di cura e innovazione. Un risultato che, secondo il presidente, è anche frutto della sinergia con la SOU: “Consente di attrarre talenti, condividere conoscenze e moltiplicare le opportunità di sviluppo scientifico e professionale”.
“Investire in sanità di qualità – ha concluso – significa anche investire nell’immagine e nel futuro della nostra Regione. Ogni eccellenza che emerge contribuisce a far crescere la reputazione dell’Abruzzo come terra di capacità, professionalità e accoglienza. Con la formazione dei giovani, con la ricerca e con l’innovazione, possiamo costruire il futuro del nostro territorio, mettendo sempre la persona al centro”.
L’intervento si è chiuso con un ringraziamento sentito agli operatori sanitari e accademici “che con passione e sacrificio quotidiano rendono possibili risultati così importanti”.