Il corteo organizzato da CGIL, che questa mattina ha attraversato la città di Pescara, ha occupato anche una parte di Asse Attrezzato, generando forti disagi alla mobilità. Il presidio durato circa mezz’ora è costato ore di blocco per un centinaio di automobili rimaste imbottigliate
PESCARA – Giornata di mobilitazione anche nel capoluogo adriatico, dove questa mattina si è svolta una manifestazione indetta da CGIL per aderire allo sciopero nazionale a sostegno della Global Sumud Flotilla. L’iniziativa, che ha visto partecipare alcune migliaia di persone, si è inserita nel più ampio movimento di protesta che oggi ha coinvolto diverse città italiane, con l’obiettivo di chiedere un cessate il fuoco immediato in Palestina, la fine dell’assedio israeliano su Gaza, e una presa di posizione più netta dell’Europa sulla crisi umanitaria in corso.
Ma la mattinata pescarese ha vissuto anche momenti di alta tensione. Il corteo, radunato nel piazzale della stazione ferroviaria di Pescara Portanuova, ha attraversato le principali arterie della città fino a piazza Italia, davanti la sede della Prefettura di Pescara. Intorno alle 10:30, un nutrito gruppo di manifestanti si è sganciato dal corteo principale e ha occupato improvvisamente l’Asse Attrezzato, il raccordo che collega Pescara a Chieti, bloccando completamente la circolazione nei pressi dello svincolo di piazza Unione, dove ha sede l’ufficio regionale abruzzese.
“Asse chiuso per genocidio” è stato lo slogan ripetuto a gran voce dagli attivisti, alcune centinaia di persone che hanno invaso la carreggiata, esibendo striscioni, bandiere della Palestina e simboli di CGIL, USB e Unione degli Studenti.
Il blocco ha provocato lunghe code: si stima che oltre un centinaio di veicoli siano rimasti intrappolati nel traffico, mentre molti automobilisti sono scesi dalle auto, visibilmente contrariati per l’interruzione improvvisa della viabilità in un punto così strategico per l’area metropolitana. Nonostante il caos causato nel traffico, alcuni automobilisti in transito hanno espresso solidarietà, con colpi di clacson e applausi, a sostegno del messaggio portato in piazza dai manifestanti.
Il presidio sull’Asse è durato circa mezz’ora, prima che i manifestanti si rimettessero in movimento, percorrendo a piedi il raccordo fino all’uscita per piazza Italia, dove si sono ricongiunti al corteo principale. Qui, davanti alla Prefettura di Pescara, si è tenuto il comizio finale, con gli interventi di esponenti sindacali e del Partito Democratico, che hanno ribadito il sostegno alla popolazione palestinese.
La manifestazione si è conclusa in modo pacifico e senza ulteriori incidenti, sebbene non siano mancati momenti di tensione e forti disagi alla viabilità, soprattutto durante il blocco stradale. La presenza delle forze dell’ordine è stata imponente ma discreta, e ha contribuito a garantire l’ordine pubblico senza degenerazioni.