Fondo Sanitario Nazionale, Marsilio: “Finalmente un passo verso l’equità”

2 Ottobre 2025
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Riunione a Roma per discutere della ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale

Il presidente della Regione Abruzzo saluta con favore l’introduzione di un criterio correttivo per le aree a bassa densità demografica. “Non chiediamo favoritismi, ma il riconoscimento dei costi reali nei territori più fragili”

ROMA – Si va verso una sanità più equa e territorialmente bilanciata, con l’introduzione di un correttivo per le aree a bassa densità demografica. È quanto emerso dalla Conferenza delle Regioni, riunitasi ieri a Roma, dove il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso soddisfazione per l’apertura al tema della revisione dei criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale.

“Per la prima volta è stato finalmente introdotto il tema dell’individuazione di un criterio correttivo a favore delle Regioni a bassa densità demografica e con forte dispersione territoriale, per una ripartizione più equa del Fondo Sanitario Nazionale. È un passo avanti significativo verso un sistema sanitario più giusto ed equilibrato”, ha dichiarato Marsilio al termine dei lavori della Commissione Salute.

La proposta, sostenuta da Abruzzo, Molise, Umbria, Basilicata, Calabria, Sardegna e altre Regioni con caratteristiche simili, mira a superare un impianto di distribuzione delle risorse che penalizza i territori meno popolati e più difficili da servire. “Abbiamo prodotto un primo risultato concreto: si è finalmente preso atto dell’esigenza di correggere i meccanismi di riparto, tenendo conto delle reali specificità dei territori”, ha sottolineato Marsilio.

Il presidente ha inoltre evidenziato il ruolo del Presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, che “ha accolto l’appello da me formulato, a nome di queste Regioni, per individuare un soggetto scientificamente autorevole e indipendente, capace di definire un coefficiente correttivo utile a riequilibrare la distribuzione delle risorse. Non chiediamo favoritismi, ma che vengano riconosciuti i maggiori costi che il servizio sanitario comporta in aree montane e interne, dove la dispersione della popolazione rende tutto più complesso”.

Un principio, quello dell’equità, che Marsilio intende portare avanti con determinazione: “Continueremo a lavorare per affermare un principio di equità: che anche nelle Regioni piccole e spopolate sia garantito lo stesso diritto alla salute assicurato nelle grandi città, dove la concentrazione della popolazione semplifica e riduce i costi dell’erogazione dei servizi”.

L’apertura al criterio correttivo rappresenta, per le Regioni più fragili, una svolta attesa da tempo. Ora si guarda al prossimo passo: tradurre l’intenzione politica in strumenti operativi capaci di riequilibrare davvero il sistema.

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