Truffa delle protesi a Chieti, la Asl apre una verifica interna

26 Settembre 2025
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Il dg Palmieri: “Indagini partite da nostre segnalazioni, ora serve chiarezza sull’omesso controllo”

CHIETI – Una verifica interna per fare luce sul presunto danno erariale da 750 mila euro emerso nell’inchiesta sulla cosiddetta “truffa delle protesi”. A chiederla è il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri, che ha incaricato l’Unità operativa Gestione Accordi Contrattuali con Erogatori Privati (Gacep) di ricostruire i passaggi amministrativi e accertare eventuali omissioni nei controlli.

Secondo quanto trapela, infatti, alcuni presidi sanitari ceduti da rivenditori al dettaglio sarebbero stati regolarmente fatturati e pagati dall’Azienda sanitaria senza però essere mai consegnati ai pazienti. In altri casi, gli ausili sarebbero stati addirittura restituiti ai fornitori nonostante il pagamento già avvenuto.

“È bene ricordare – spiega Palmieri – che la nostra Asl ha avuto un ruolo attivo nell’avvio delle indagini, partite sotto la direzione del mio predecessore e proseguite con il contributo del sottoscritto. Dai controlli sull’appropriatezza delle forniture erano emerse anomalie evidenti: numeri sproporzionati rispetto alla popolazione assistita nel territorio di Lanciano. Proprio quell’attività, oggi sotto attacco, ha permesso di raccogliere elementi utili all’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza, che ringraziamo per il lavoro svolto”.

Il direttore generale ha quindi disposto un approfondimento interno, partendo dalla contabilità aziendale, per verificare il rispetto delle procedure introdotte dalla stessa Direzione. Tali regole prevedono controlli puntuali sulla consegna dei presidi prima della liquidazione delle fatture.

“Accertare il corretto percorso burocratico è un passaggio essenziale – sottolinea Palmieri – ma lo è altrettanto ribadire la volontà di proseguire su una strada di rigore. Appropriatezza nelle prescrizioni e uso corretto delle risorse restano il binomio imprescindibile che guiderà l’azione della nostra Azienda”.

Infine, Palmieri ha voluto rassicurare i cittadini: “I pazienti non devono temere per interventi o impianti ortopedici. Le protesi di cui si parla nell’inchiesta riguardano ausili consegnati direttamente ai pazienti, come sedie a rotelle, stampelle o tutori”.

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