Chieti, salvata in utero una bimba con rara anemia

25 Settembre 2025
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Dopo quattro trasfusioni e dieci sedute di plasmaferesi la piccola è nata alla 34ª settimana. Il sorriso ecografico ha commosso i medici

CHIETI – Un sorriso, colto dall’ecografo subito dopo una trasfusione salvavita, ha ripagato di ogni sforzo l’équipe della Clinica Ostetrica e Ginecologica dell’ospedale di Chieti, diretta da Marco Liberati. Protagonista, una bimba che alla 24ª settimana di gravidanza aveva sviluppato una gravissima forma di anemia, causata dall’antigene Kell sui suoi globuli rossi. Una condizione rarissima e spesso mortale, che sembrava aver segnato in anticipo il destino della piccola.

“Abbiamo ingaggiato una lotta contro il tempo – racconta Francesco D’Antonio, responsabile del Centro di medicina prenatale e docente all’Università D’Annunzio – perché era indispensabile intervenire con una trasfusione in utero. Un atto già rischioso di per sé, reso ancora più complesso dalla necessità di reperire sangue compatibile. Grazie alla collaborazione con gli immunoematologi del Centro Trasfusionale, Amalia Procida e Alessandro Gigante, siamo riusciti a portare a termine la procedura. Alla fine, la bambina ci ha regalato quel sorriso che non dimenticheremo”.

Per salvaguardare ulteriormente la gravidanza e proteggere i globuli rossi dal rischio di distruzione, è stato necessario intervenire anche sulla madre, sottoposta a dieci sedute di plasmaferesi in Nefrologia. Complessivamente sono state effettuate quattro trasfusioni in utero e un monitoraggio costante fino alla 34ª settimana, quando la piccola è venuta alla luce.

“Questa nascita – aggiunge D’Antonio – testimonia l’elevato livello di specializzazione raggiunto a Chieti nella medicina prenatale, grazie a un team multidisciplinare e al sostegno del Direttore Liberati, che ha favorito l’introduzione di metodiche praticate in pochissimi centri in Italia”. Una gioia che ha un significato ancora più profondo per la madre, già segnata in passato dalla perdita di un figlio a causa della stessa malattia, allora non diagnosticata.

Il Direttore generale della Asl, Mauro Palmieri, ha espresso grande apprezzamento: “I nostri professionisti garantiscono standard di qualità eccellenti. Offrire una speranza di maternità anche nei casi più difficili rappresenta un valore aggiunto per la nostra Azienda, che continuerà a investire in innovazione tecnologica e nei processi clinici”.

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