Vertenza Aura L’Aquila: trattativa appesa a un filo. Magnacca: “Situazione complessa. La Regione è con i dipendenti”

24 Settembre 2025
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presidio lavoratori aura l'aquila a pescara

Protesta pacifica dei dipendenti contro il piano della Mival Connect: “Annunciati esuberi del 48%, ma l’azienda non dialoga”. La Regione è pronta a mettere in campo strumenti per tutelare i lavoratori

PESCARA – Il futuro dei lavoratori dell’Aura dell’Aquila è appeso a un filo: quasi la metà del personale rischia il licenziamento entro la fine dell’anno e, da parte della nuova proprietà, nessuna risposta. È quanto denunciano i dipendenti dell’azienda, specializzata nel riciclo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), che questa mattina hanno scioperato e presidiato la sede della Regione Abruzzo a Pescara, dove si stava svolgendo un incontro sulla vertenza.

Dal febbraio 2025, quando l’azienda è stata acquisita dalla svizzera Mival Connect, i segnali sono stati sempre più preoccupanti: cassa integrazione a rotazione, comunicazioni assenti, e ora l’annuncio di una riduzione del personale del 48%. «Noi vogliamo lavorare, vogliamo lavorare in un’azienda che potrebbe essere il fiore all’occhiello di tutto quanto il centro Italia – denunciano i lavoratori –. L’azienda non comunica con noi in nessun modo, non si presenta mai a nessun tavolo di confronto e ad oggi la situazione lavorativa è scesa molto, non riusciamo ad avere quei volumi lavorativi che abbiamo avuto in passato».

Al tavolo di questa mattina, convocato dall’assessore Tiziana Magnacca con sindacati, parte dei dipendenti e l’azienda, per Aura ha partecipato un consulente «ignaro di tutto e che naturalmente non ha saputo rispondere ai quesiti posti», ha fatto sapere l’assessore, esprimendo poi una posizione netta sulla vertenza: «È una vertenza complessa che vede, però, la Regione totalmente dalla parte dei lavoratori. Anche per difendere un sito produttivo che ha una grossa attrattività in termini di business. Ci risulta davvero incomprensibile l’atteggiamento della proprietà che non solo non dialoga con i lavoratori, ma è anche venuta meno agli impegni presi nell’ultimo incontro».

Magnacca chiarisce la necessità per i lavoratori di Aura di avere certezze e serenità, sottolineando che sta mancando la “correttezza”, cosa che «rende tutto sgradevole oltre che molto preoccupante. Seguiremo con ancora più attenzione questa vertenza e cercheremo di lavorare per garantire la continuità occupazionale e industriale».

I dipendenti, con otto anni di esperienza alle spalle, sottolineano come Aura sia stata fino a poco tempo fa un’eccellenza nel suo settore a livello nazionale. «Oggi – spiegano – l’azienda è ferma, senza prospettive. Purtroppo abbiamo notato che da parte della proprietà non c’è interesse industriale. Si sta letteralmente distruggendo tutto quanto quello che era stato costruito in otto anni».

Il presidio si è svolto pacificamente ma con grande determinazione. I sindacati hanno chiesto interventi immediati e una presa di posizione formale da parte della Regione per fare pressione su una proprietà che, al momento, continua a non farsi vedere.

Nonostante la preoccupazione, l’assessore Magnacca afferma di stare mettendo in campo «tutti gli strumenti in nostro possesso, d’intesa con i sindacati, con il chiaro obiettivo di tutelare i primis gli interessi dei lavoratori, l’interesse a mantenere competitivo un sito produttivo dalle grandi potenzialità e verificare se esiste effettivamente la disponibilità da parte di Aura Spa a vendere e verificare anche se ci sono investitori eventualmente interessati all’operazione economica che ha ampi margini di crescita».

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