Il XIII rapporto Crea premia l’Abruzzo: incremento di 8 punti nelle performance sanitarie in cinque anni, secondo solo alla Campania. Marsilio e Verì: “Sanità abruzzese migliora e cresce soddisfazione cittadini”
L’AQUILA – Con un balzo di 8 punti percentuali in cinque anni, l’Abruzzo registra la seconda crescita più alta d’Italia – subito dopo la Campania – e raggiunge oggi un livello di performance del proprio sistema sanitario pari al 35% rispetto al valore massimo. È quanto emerge dal XIII rapporto Crea, il Centro per la Ricerca economica applicata in Sanità promosso dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, che è stato presentato stamane a L’Aquila nel centro congressi Luigi Zordan.
Il rapporto conferma che, pur restando un divario tra Nord e Sud, il gap si sta progressivamente riducendo, con miglioramenti più evidenti proprio nelle regioni meridionali. L’Abruzzo, subito dopo la Campania, è quella che ha registrato l’incremento più significativo negli ultimi anni: oggi si colloca nella fascia intermedia (33–41%) e, soprattutto, rientra tra le nove regioni italiane che superano il test di resilienza e sostenibilità a medio termine, insieme a Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna e Umbria.
In Abruzzo i margini di crescita riguardano in particolare l’assistenza territoriale, l’equità di accesso e l’integrazione socio-sanitaria, mentre si consolidano le performance legate alla continuità e alla sostenibilità del sistema.
Un elemento significativo è rappresentato dall’esperienza dei cittadini: in Abruzzo il livello medio di soddisfazione nei confronti del Servizio sanitario regionale si attesta a 6,4 su una scala da 0 a 10, in linea con la media nazionale, confermando la tenuta complessiva del sistema. In particolare, lo studio evidenzia una correlazione molto forte tra performance e soddisfazione per l’assistenza ospedaliera (0,79) e ambulatoriale (0,80), mentre risulta più contenuta per l’area sociale e la non autosufficienza (0,55).
Significativo anche il dato sulla qualità della vita, pari a 0,918 su 1, il più alto tra tutte le Regioni del Centro e del Sud.
Sul fronte sociale, si registrano valori superiori alla media nazionale e in crescita nel medio periodo, con un impegno crescente per il sostegno agli anziani e alle persone più fragili. Restano alcune aree di miglioramento – in particolare la prevenzione e la riduzione delle disuguaglianze economiche – ma la tendenza è positiva e testimonia un percorso di crescita costante.
“L’Abruzzo viene riconosciuto tra le Regioni resilienti e sostenibili – ha dichiarato il presidente Marco Marsilio – e questo è un risultato che premia gli sforzi compiuti negli ultimi anni e conferma la bontà delle scelte compiute. Abbiamo costruito basi solide per affrontare le sfide future, dal potenziamento dei servizi territoriali previsti dal PNRR e dal DM n.77 alla digitalizzazione, fino al rafforzamento dell’assistenza domiciliare e della presa in carico dei più fragili. È significativo che i cittadini esprimano un livello di soddisfazione in linea con la media nazionale: un riconoscimento al lavoro quotidiano svolto da medici, operatori e personale sanitario. Proprio oggi a Roma partecipo alle riunioni della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni per difendere con convinzione le ragioni dell’Abruzzo. Intendo portare avanti la nostra proposta di equità nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale: chiediamo che nei criteri vengano considerati anche la distribuzione della popolazione e la complessità del territorio, perché garantire assistenza in aree interne e montane comporta costi maggiori. Il quadro che emerge – conclude Marsilio – è quello di una Regione che migliora le proprie performance, affronta con serietà le criticità e guarda con fiducia al futuro della sanità e del welfare abruzzese”.
Anche l’assessore alla Sanità Nicoletta Verì ha commentato il rapporto, sottolineando come l’Abruzzo sia salita nelle posizioni più alte a livello nazionale, quando in passato si trovava in fondo.
“È un risultato importante – ha spiegato l’assessore – che testimonia il lavoro svolto per garantire la cura e l’attenzione al paziente, puntando su una sanità di prossimità, con una forte integrazione tra ospedale e territorio. Nel nostro progetto politico c’era l’obiettivo di una sanità equa, e lo abbiamo dimostrato con la rete ospedaliera, la rete territoriale, le farmacie di prossimità e i servizi mobili nei comuni più isolati”.
Verì ha evidenziato anche i progressi sul fronte delle liste d’attesa, in particolare per le urgenze e per le prestazioni brevi, nonché il miglioramento nell’occupazione dei posti letto.
“In sanità non bisogna mai fermarsi – ha concluso –. Restano sfide da affrontare, soprattutto sul piano delle risorse: chiediamo al Ministero una ripartizione più equa dei fondi, e il Presidente Marsilio è impegnato quotidianamente su questo fronte”.
Accanto alle note positive, il rapporto segnala però diverse criticità. Se la spesa sociale dei Comuni per l’integrazione e l’assistenza domiciliare risulta in crescita e sopra la media, resta invece sotto la media nazionale la spesa sanitaria pubblica pro-capite, scesa rispetto al 2019. In miglioramento, ma ancora sotto la media, anche l’indice di implementazione della rete oncologica integrata e il tasso di utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico.
Tra i dati migliori figura invece l’assistenza domiciliare agli anziani, sopra la media nazionale e in crescita, mentre la prevenzione continua a rappresentare un punto debole, con valori inferiori e in calo rispetto al 2019.
Un bilancio in chiaroscuro, dunque, per un Abruzzo che recupera terreno ma che deve ancora colmare diversi gap strutturali per allinearsi ai migliori standard nazionali.