Il Commissario Castelli: «Nel Centro Italia un cambio di passo: oltre 13mila cantieri chiusi, 7 miliardi liquidati e nuove opere avviate nei territori colpiti»
ROMA – «Le gru hanno preso il posto delle macerie ad Amatrice, a Camerino è stato sbloccato il centro storico, mentre progetti innovativi stanno guidando la ricostruzione di Arquata del Tronto e Castelluccio di Norcia». Con queste parole il commissario straordinario per la ricostruzione e la riparazione Guido Castelli ha descritto i progressi raggiunti, presentando oggi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il Rapporto 2025 sulla Ricostruzione sisma 2016.
Il documento, intitolato “Dal cratere un modello: il Laboratorio Appennino centrale”, rappresenta la sintesi di un lavoro condiviso tra Governo, Regioni e Comuni colpiti dalla sequenza sismica. «Molto è stato fatto e molto resta da fare – ha detto Castelli – ma negli ultimi due anni siamo riusciti a sbloccare numerose situazioni complesse che avevano rallentato il processo. Oltre 13mila cantieri sono stati chiusi, più di 7 miliardi di euro liquidati alle imprese, mentre altri 9mila cantieri sono in corso e più di 1.500 sono in fase di apertura».
Il Commissario ha sottolineato come il progetto punti a ridare futuro a una delle aree interne più fragili del Paese, dove la rinascita è possibile nonostante le difficoltà legate alla crisi sismica, alla fragilità idrogeologica aggravata dal cambiamento climatico e alla crisi demografica che colpisce soprattutto i territori montani.
Castelli ha anche rimarcato «l’attenzione autentica e non rituale» con cui il Presidente Mattarella ha accolto il Rapporto, ricordando la vicinanza costante del Capo dello Stato alle comunità ferite dal sisma del 2016 e al Centro Italia, dove la ricostruzione degli edifici si accompagna a un percorso di riparazione socio-economica.