Pescara, sequestro di uno stabilimento balneare per bancarotta fraudolenta: coinvolte cinque persone

11 Settembre 2025
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bancarotta stabilimento balneare

Al centro dell’indagine trasferimenti sospetti e gravi irregolarità contabili, che hanno allertato la Guardia di Finanza di Pescara

PESCARA – I Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Pescara, su delega della Procura della Repubblica e in esecuzione di un provvedimento del Gip presso il Tribunale, hanno eseguito un sequestro preventivo nei confronti di un noto stabilimento balneare della riviera pescarese, nell’ambito di un’indagine per bancarotta fraudolenta, che ha iscritto cinque persone nel registro degli indagati.

Il provvedimento riguarda l’intero complesso aziendale — bar, ristorante, arenile attrezzato e relativa concessione demaniale — trasferito in modo illecito tra diverse società nel tentativo, secondo gli inquirenti, di distrarre beni patrimoniali dalla procedura fallimentare.

Secondo quanto ricostruito dalle Fiamme Gialle, lo stabilimento era stato inizialmente trasferito dalla società fallita a un’altra società senza alcun corrispettivo economico. Successivamente, il complesso è stato ceduto a una nuova impresa costituita ad hoc, con un prezzo di vendita fortemente sottostimato rispetto al valore reale, stimato in circa 2 milioni di euro.

Questa duplice operazione avrebbe permesso ai soggetti coinvolti di proseguire l’attività balneare tramite una società molisana, eludendo così il pagamento dei debiti pregressi e provocando un notevole danno economico ai creditori della società originaria.

Le indagini si sono concentrate anche sulle scritture contabili e sui flussi finanziari, riscontrando gravi anomalie: movimentazioni sospette di cassa, prelievi ingiustificati e cancellazioni indebite di debiti societari. Le operazioni esaminate avrebbero prodotto ulteriori danni patrimoniali per oltre 2 milioni di euro.

Alla luce degli elementi raccolti, il Gip ha riconosciuto l’esistenza di un grave quadro indiziario a carico di cinque persone, ora indagate per bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, a vario titolo.

L’operazione, sottolinea la Guardia di Finanza, rientra nell’impegno continuo contro ogni forma di illegalità economico-finanziaria, a tutela del corretto funzionamento del mercato e degli investimenti.
Le indagini proseguono, mentre lo stabilimento balneare, ora sotto sequestro, resta al centro di uno dei più rilevanti casi di distrazione patrimoniale emersi negli ultimi anni sulla costa abruzzese.

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