Il Pd parla di “fallimento della ricostruzione pubblica” e critica i ritardi nella consegna dei nuovi plessi scolastici. Scimia (FdI) rivendica il lavoro dell’Amministrazione sulle verifiche di vulnerabilità e annuncia aperture degli istituti entro l’anno scolastico 2025-2026
L’AQUILA – Con l’inizio dell’anno scolastico, si accende lo scontro politico sulla ricostruzione delle scuole dell’Aquila. Il Partito democratico torna a denunciare la situazione degli istituti cittadini, con migliaia di studenti ancora nei Moduli ad uso scolastico provvisorio (Musp), a 17 anni dal terremoto, e parla apertamente di fallimento della ricostruzione pubblica. Immediata la replica del capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, Leonardo Scimia, che rivendica l’impegno dell’amministrazione e sottolinea i progressi compiuti nelle verifiche di vulnerabilità sismica.
“Non possiamo accettare che oltre 3.500 ragazze e ragazzi siano ancora nei Musp”, attaccano Nello Avellani, Stefano Albano, Stefania Pezzopane e Alessandro Tettamanti, in una conferenza stampa nella sede del partito. “Non possiamo accettare – denunciano – che, a 17 anni dal terremoto, in alcuni istituti i dirigenti scolastici siano costretti, per ricavare spazi per mense o palestre, a trasferire studentesse e studenti dai moduli provvisori a scuole in muratura con indici inadeguati ad un territorio sismico come il nostro. Accade anche questo, purtroppo: non si esce dai Musp per entrare, finalmente, in una scuola sicura, ricostruita secondo gli standard imposti dalle leggi, ma per tornare in scuole non adeguate sismicamente. È il fallimento della ricostruzione pubblica della nostra città”, scrive il Pd in una nota.
I dem attaccano duramente sui ritardi accumulati nella restituzione delle opere: “L’amministrazione, per voce del sindaco, aveva assicurato che nel 2025 si sarebbe arrivati, almeno, all’inaugurazione del plesso San Sisto-Santa Barbara e del polo di Sant’Elia-Gignano-Torretta. La verità è che quei poli hanno oggi una fine lavori prevista tra maggio e giugno del 2026: di lì alla inaugurazione, poi, passeranno altri mesi. La realtà – concludono – è sotto i nostri occhi, e non è più accettabile”.
A stretto giro la replica di Leonardo Scimia, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Prosegue senza sosta lo sforzo dell’Amministrazione comunale per assicurare scuole pubbliche sempre più sicure dal punto di vista sismico. Un impegno concreto che, da febbraio, ha visto un’accelerazione significativa in seguito all’approvazione in Consiglio comunale di un documento voluto dalla maggioranza, con cui si è chiesto all’Amministrazione di assumersi formalmente l’onere di garantire il massimo livello di sicurezza per tutti gli edifici scolastici presenti sul territorio comunale”.
Scimia difende il lavoro sin qui svolto nella ricostruzione delle scuole: “Da quel momento – aggiunge – si è svolto un lavoro enorme, capillare e meticoloso. Ringrazio il sindaco Pierluigi Biondi per avermi consentito di seguire fin dall’inizio, passo dopo passo, tutte le fasi delle verifiche di vulnerabilità. Un monitoraggio fondamentale, non solo per comprendere lo stato reale dell’edilizia scolastica, ma anche per dare risposte fondate, trasparenti e non strumentali ai cittadini”.
Il capogruppo rivendica infine il livello di sicurezza raggiunto, definendolo un vero e proprio primato per la città. “Si tratta di un risultato unico, che pone L’Aquila come prima città in Italia con questo livello di attenzione e sistematicità rivolta alla sicurezza sismica degli edifici scolastici. È un modello, quello aquilano, fatto di pianificazione, conoscenza tecnica, visione e responsabilità amministrativa”.
Secondo Scimia, entro l’anno scolastico 2025-2026 i nuovi plessi saranno fruibili dagli studenti.“Quando termineremo questo enorme lavoro sarà nostra cura e dovere comunicarlo alla popolazione con un confronto pubblico aperto alla stampa, perché crediamo nella trasparenza e nel coinvolgimento della comunità”.