Pronto soccorso sotto pressione: +35% di accessi in dieci giorni negli ospedali di Chieti, Lanciano e Vasto

22 Agosto 2025
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Turismo, carenze territoriali e uso improprio dei servizi tra le cause del sovraffollamento. La Asl annuncia nuove misure e ringrazia il personale per lo sforzo straordinario

CHIETI- Tra il 10 e il 20 agosto 2025, le strutture di emergenza di Chieti, Lanciano e Vasto hanno registrato un aumento medio degli accessi pari al 30-35% in più rispetto all’attività ordinaria, con un totale di 1.900 ingressi a Chieti, 1.100 a Lanciano e 1.300 a Vasto.

Numeri che raccontano un vero e proprio stress-test per il sistema sanitario provinciale, già provato da carenze croniche di personale e risorse. L’analisi, diffusa dal direttore del Dipartimento emergenza-urgenza della Asl Lanciano Vasto Chieti, Emmanuele Tafuri, individua tre fattori chiave: l’aumento della popolazione turistica legato alle festività estive, la carenza di risposte territoriali in alcune aree e il ricorso improprio al Pronto soccorso per casi non urgenti.

Proprio i cosiddetti “codici minori” hanno fatto registrare l’incremento più significativo: accessi di carattere ambulatoriale che, in teoria, non dovrebbero intasare i percorsi dell’emergenza. «Nonostante la pressione straordinaria – sottolinea il direttore generale della Asl, Mauro Palmieri – le misure di contenimento attivate dall’Azienda hanno garantito la piena operatività dei servizi. In particolare, vista l’elevata affluenza di turisti a Vasto, al Pronto soccorso sono stati assegnati dal 1° agosto due medici in più a rinforzo dell’organico di nove unità. Tuttavia, lo sforzo organizzativo ha generato un elevato livello di stress per tutto il personale sanitario, che merita il nostro ringraziamento per la professionalità dimostrata in prima linea».

La Asl ribadisce un principio essenziale: il Pronto soccorso va utilizzato solo in caso di effettiva urgenza. L’uso corretto del servizio è cruciale per garantire una risposta tempestiva ai casi gravi, evitare lunghe attese legate a prestazioni non urgenti e ridurre la pressione su medici e infermieri, migliorando la qualità e la sicurezza delle cure.

Un aspetto, quello dei tempi di permanenza, che spesso alimenta malumori tra i cittadini. «Sono determinati da molteplici fattori – ricorda Tafuri – tra cui la disponibilità di esami diagnostici e consulenze specialistiche. Anche per i codici rossi, i percorsi assistenziali richiedono tempi tecnici inevitabili legati alla complessità clinica».

Per rafforzare il sistema in vista delle prossime sfide, la Asl ha annunciato nuove misure: un concorso per l’assunzione di medici, turni aggiuntivi e il potenziamento delle risorse dedicate all’emergenza-urgenza. Interventi che puntano ad alleggerire il carico di lavoro del personale e a migliorare la capacità di risposta di un servizio che, soprattutto nei mesi estivi, si conferma vitale e sotto costante pressione.

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