Appalto lampo da 216 mila euro per service Perdonanza, Pd L’Aquila: “Intervenga Corte dei Conti”

13 Agosto 2025
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Palco della Perdonanza al Teatro del Perdono di Collemaggio finito nel mirino del Pd aquilano per appalto del service

I Dem attaccano il Comune per la gara da 216 mila euro per il service del Teatro del Perdono, indetta il 1° agosto. “Procedura a ridosso dell’evento che favorisce sempre gli stessi fornitori, danno erariale per le casse comunali”

L’AQUILA – Nuova polemica sugli appalti per la Perdonanza Celestiniana 2025, in programma dal 23 al 30 agosto. Il Partito Democratico punta il dito contro la determina con cui, lo scorso 1° agosto, il Comune ha avviato – tramite procedura negoziata – l’affidamento del service audio, video e luci per il Teatro del Perdono a Collemaggio, per un importo superiore a 216 mila euro, Iva esclusa.

I Dem accusano l’amministrazione di aver indetto anche quest’anno la gara “a ridosso dell’evento”, con modalità che, a loro avviso, ridurrebbero la concorrenza e favorirebbero “i soliti fornitori”, impedendo ribassi significativi.
“Lo avevamo chiesto 6 mesi fa, con una conferenza stampa e nell’apposita commissione consiliare: volevamo che la gestione della Perdonanza celestiniana fosse incentrata, dopo anni di sperpero di risorse pubbliche, sulla piena trasparenza dei procedimenti e sui principi della buona e corretta amministrazione”, si legge nella nota diffusa dal Pd.

Il riferimento va anche alle spese passate: “L’anno scorso per il solo allestimento dei palchi erano stati spesi poco meno di 1 milione e 221 mila euro: cifra astronomica e ingiustificabile. Così come era ingiustificabile l’affidamento in emergenza per gli allestimenti, pur trattandosi della più importante manifestazione cittadina e non di un evento straordinario, finendo per assegnare il servizio sempre agli stessi soggetti, senza ottenere i benefici di gare aperte”.

Secondo il Pd, la gara per i service di Collemaggio è stata deliberata solo il 1° agosto, “a poche settimane dall’inizio della Perdonanza, con la pubblicazione scivolata proprio a ridosso della serata inaugurale”. Una scelta che “rende impossibile una ampia risposta dal mercato, limitando la comparazione tra le offerte e un possibile risparmio economico; risponderà chi ha risposto, in emergenza, anche negli anni passati”.

I Dem annunciano anche un gesto provocatorio: “Depositeremo una busta chiusa con il nome di chi, secondo noi, si aggiudicherà la gara: scommettiamo di non sbagliare”.

L’affondo finale è politico e contabile: “Come mai ci si è ridotti, di nuovo, all’ultimo momento? Chi ha deciso di indire la gara così tardi? Il dirigente, il vicesindaco o il sindaco, che ha la delega alla cultura? Ci sono enormi responsabilità e chiediamo formalmente un intervento della Corte dei Conti, perché è chiaro si configuri, da anni, un pesante danno erariale per le casse comunali. Una situazione non più accettabile”.

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