Stellantis Atessa, l’Abruzzo alza la voce: Marsilio chiede impegno per revisione norme europee sulle emissioni

19 Luglio 2025
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Davanti alla crisi globale del settore automobilistico e alla stretta della transizione ecologica, la Regione Abruzzo difende il polo produttivo di Atessa. Marsilio e Magnacca sollecitano investimenti, presidio locale e una revisione delle norme europee sulle emissioni. Stellantis conferma il ruolo strategico dello stabilimento, ma l’allarme resta alto

PESCARA Il futuro dello stabilimento Stellantis di Atessa non può essere lasciato al caso né alle rigidità normative dell’Unione Europea. È questo il messaggio forte emerso dalla riunione del tavolo regionale sull’Automotive convocato a Pescara dal presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con la partecipazione dell’assessore alle Attività Produttive Tiziana Magnacca, dei vertici di Stellantis, Confindustria e dei sindacati.

“Stellantis Atessa è un patrimonio industriale che va protetto con ogni mezzo,” ha detto Marsilio, riferendosi alla flessione produttiva dello stabilimento abruzzese, tra i più strategici d’Europa nel settore dei veicoli commerciali leggeri. “Costringere le imprese a pagare multe miliardarie se non vendono abbastanza furgoni elettrici è una follia da scongiurare,” ha aggiunto, annunciando l’impegno congiunto con il ministro Urso per portare la questione direttamente a Parigi, Berlino e Bruxelles.

Il presidente ha anche chiesto a Stellantis segnali chiari di investimento su Atessa e sull’intera filiera abruzzese, che comprende anche realtà in sofferenza come Marelli di Sulmona. Tra le proposte avanzate: un centro per la riconversione dei veicoli fuori uso, da installare ad Atessa nell’ottica dell’economia circolare, e il rafforzamento delle attività di ricerca e sviluppo.

L’assessore Magnacca ha sottolineato il rischio concreto di delocalizzazione e ha invitato Stellantis “a mantenere gli impegni presi con il governo e a investire sul territorio, tutelando l’indotto e spostando le attività di sviluppo sui Large Van ad Atessa.” Ha inoltre ribadito l’urgenza di riformare le normative europee in tema di transizione ecologica per sostenere l’innovazione e ridurre le emissioni, “ma senza affondare la produzione.”

Stellantis, dal canto suo, ha voluto chiarire le recenti dichiarazioni del manager Jean-Philippe Imparato, precisando che Atessa è stata citata come esempio emblematico per sollecitare un intervento politico a sostegno dell’intero comparto europeo. L’azienda ha ribadito che lo stabilimento abruzzese resta centrale nella strategia Pro One per i veicoli commerciali: con oltre 7 milioni di unità prodotte in 40 anni, è il principale hub europeo del gruppo per la flessibilità produttiva e l’esportazione.

Nonostante la conferma dell’impegno industriale, il clima resta teso. Il tavolo è servito a rilanciare un appello preciso: per rendere sostenibile l’automotive serve una visione politica lungimirante, capace di tenere insieme innovazione, lavoro e territori.

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