Meteo, l’Italia tra gelo e piogge: le previsioni per il passaggio al nuovo anno

30 Dicembre 2025
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Previsioni meteo per Capodanno

San Silvestro nel segno delle gelate al Nord e dell’instabilità al Sud. Dal 2 gennaio il Libeccio rompe l’equilibrio: piogge e neve in arrivo lungo la dorsale appenninica

ROMA – Un’Italia meteorologicamente frammentata si appresta a vivere la transizione verso il nuovo anno. Le ultime rilevazioni delineano uno scenario dominato da un sensibile calo termico sulle regioni settentrionali e da una progressiva risalita della nuvolosità che, a partire dai primi giorni di gennaio, riaprirà la porta alle perturbazioni atlantiche.

Secondo i dati diffusi nelle ultime ore, “iLMeteo.it comunica le previsioni del tempo sull’Italia per i prossimi giorni”, confermando un quadro di spiccata variabilità che condizionerà i festeggiamenti e i primi spostamenti del 2026.

San Silvestro: l’insidia del ghiaccio

Il 31 dicembre vedrà il Nord stretto in una morsa di freddo più intenso. Se le Alpi godranno di cieli tersi, le pianure dovranno fare i conti con nubi basse e temperature massime in flessione, con il rischio di locali gelate durante le ore notturne. Al Centro, il sole sarà protagonista quasi ovunque, pur con l’insidia del vento di Grecale sul versante adriatico e qualche addensamento sulle coste del Lazio. Più complesso il quadro al Sud: l’anno si chiuderà con piogge sparse in Sicilia, sulla Calabria reggina e nell’alta Sardegna, mentre altrove prevarranno schiarite.

Capodanno e il peggioramento del 2 gennaio

Il primo giorno dell’anno segnerà una fase di transizione: mentre il Nord resterà asciutto, seppur con cieli molto nuvolosi su Liguria e Piemonte, il Centro vedrà le prime deboli piogge bagnare la Maremma toscana e laziale.

La vera rottura del fronte meteorologico è attesa però per venerdì 2 gennaio. L’attivazione del vento di Libeccio porterà un peggioramento strutturato su Lazio, Toscana e Umbria. Entro fine giornata, il maltempo si estenderà al Meridione, con precipitazioni diffuse su Campania, Puglia e alta Calabria. In questo contesto, il freddo in quota riporterà la neve sull’Appennino, con accumuli previsti oltre i 1500 metri.

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