Il comunicato del Comune e dell’Agenzia delle Dogane sul presunto rafforzamento della sede aquilana apre un nuovo fronte di polemica. Pierpaolo Pietrucci e Paolo Romano replicano parlando di propaganda e tornano a denunciare il declassamento della sede territoriale dell’Aquila
L’AQUILA – Continua il botta e risposta sulla riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Dopo il comunicato diffuso due giorni fa dal sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e dal direttore territoriale Lazio e Abruzzo dell’Agenzia, Maurizio Montemagno, nel quale si faceva riferimento a un “rafforzamento dell’Area territoriale del capoluogo, con potenziamento di funzioni e personale”, arriva oggi la replica di Pierpaolo Pietrucci, consigliere regionale del Partito democratico, e di Paolo Romano, consigliere comunale dell’Aquila di Italia Viva. I due contestano nel merito quella lettura, bollandola come propaganda, e denunciano ancora una volta il declassamento della sede aquilana delle Dogane. “L’Aquila è oggi l’unico capoluogo di regione in Italia ad essere stato declassato”, affermano in una nota congiunta i due consiglieri aquilani. “Questa è la dura verità – aggiungono – su cui né il sindaco né il direttore territoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sembrano volersi soffermare”.
Secondo Pietrucci e Romano, il comunicato istituzionale non farebbe che mascherare la reale portata della riorganizzazione. “Una verità che nessun comunicato rassicurante può cancellare. Si parla di rafforzamento della sede aquilana – spiegano – ma si ammette implicitamente che L’Aquila non è più un centro decisionale, bensì una semplice Area Territoriale subordinata a una Direzione collocata altrove”. Una condizione che, sottolineano, rappresenterebbe un arretramento istituzionale evidente: “Il capoluogo d’Abruzzo – spiegano – perde peso, autonomia e capacità di incidere”.
I due consiglieri criticano anche l’assetto interno degli uffici. “Altro che rafforzamento: gli uffici vengono sfilacciati, frammentati, privati di una visione unitaria”.
Un passaggio specifico della nota congiunta riguarda l’Ufficio tecnico, indicato nel comunicato istituzionale di Biondi e Montemagno come uno degli elementi qualificanti del nuovo assetto. Secondo Pietrucci e Romano, si tratterebbe invece di una struttura con sede principale a Roma e un presidio limitato all’Aquila, con una dirigenza chiamata a operare su più territori.
“Anche l’Ufficio Tecnico – precisano – si rivela, nei fatti, una trovata prevalentemente comunicativa: l’ufficio ha sede a Roma, con un distaccamento di pochissime unità a L’Aquila”.
E ancora: “Di fatto L’Aquila è diventata ufficio di supporto nei riguardi di Pescara e del Lazio, altro che centralità”. I due consiglieri contestano inoltre la lettura data sul ruolo dirigenziale. “Una supplenza – spiegano – non è una direzione”.
Critiche anche in merito alle possibili ricadute della riforma sul sistema produttivo locale. “Gli operatori economici – denunciano – sono costretti a recarsi a Pescara anche per adempimenti ordinari, come il rilascio di semplici contrassegni”. Disagi che, secondo i due esponenti dell’opposizione, vengono attenuati solo dall’impegno del personale. “Se tali disservizi oggi non sono ancora esplosi in tutta la loro gravità, lo si deve esclusivamente al senso di responsabilità e alla disponibilità dei dipendenti”.
Infine l’affondo dei due che annunciano di voler dare ancora battaglia nelle sedi istituzionali: “Continueremo a chiedere con forza di fermare l’attuazione di questa riforma – concludono – o, quantomeno, di riconoscere la particolarità e la fragilità del territorio aquilano”.