Bilancio regionale 2026, il Pd attacca: “Documento che taglia e non offre visione. Ennesimo fallimento della Giunta Marsilio”

23 Dicembre 2025
2 minuti di lettura
Daniele Marinelli, segretario PD Abruzzo

Marinelli e Di Costanzo denunciano un bilancio “condizionato dal deficit sanitario” e segnato da tagli diffusi, aumento delle tasse e scarsa capacità di utilizzo dei fondi europei e FSC. “Così l’Abruzzo resta fermo”

L’AQUILA – Un bilancio “senza visione”, costruito su tagli trasversali e su un deficit sanitario che continua a pesare come un macigno. È durissima la posizione del Partito Democratico sul bilancio di previsione 2026 della Regione Abruzzo, presentato dalla Giunta Marsilio e ora al centro del confronto politico.

«Il bilancio di previsione 2026 della Regione Abruzzo, per come si presenta, certifica l’ennesimo fallimento politico e amministrativo della Giunta Marsilio», affermano il segretario regionale del Pd Daniele Marinelli e Graziano Di Costanzo, delegato all’economia della segreteria regionale. Un documento, sostengono, «fortemente condizionato dal deficit sanitario arrivato a 170 milioni di euro e che si traduce in tagli generalizzati, aumento delle tasse e assenza totale di investimenti strategici».

“Tagli ovunque, sviluppo azzerato”

Secondo i due esponenti dem, i capitoli dedicati alle attività produttive e al commercio dispongono di risorse “appena superiori ai 2 milioni di euro”, dimezzate rispetto al 2025. L’agricoltura perde circa 4 milioni. «Così non si va da nessuna parte, altro che sviluppo, l’Abruzzo è al palo e ci resterà per lungo tempo», commentano.

La critica si estende ai principali settori sociali e culturali: meno 13 milioni per lavoro e formazione, meno 7 milioni per disabilità, meno 7 per sport e politiche giovanili, meno 4,5 per cultura, meno 5 per istruzione. A salvarsi, osservano, sarebbero solo “manifestazioni simbolo della propaganda della Giunta”, come la Notte dei Serpenti e il Festival Dannunziano, finanziati con 950 mila euro.

Nel mirino anche gli stanziamenti destinati alla squadra Napoli Calcio, “oltre un milione di euro”, in un contesto in cui “sono sempre di più i cittadini che rinunciano a curarsi”.

Sanità, tasse e fondi inutilizzati: “Il conto lo pagano famiglie e imprese”

Marinelli e Di Costanzo ricordano che al 31 dicembre 2018, con l’ultima amministrazione di centrosinistra, «i conti sanitari chiudevano con un avanzo di 78 mila euro». Oggi, invece, parlano di “debiti enormi” e di una mobilità passiva “oltre i 100 milioni”, con migliaia di abruzzesi costretti a curarsi fuori regione.

Dal 1° gennaio scatteranno inoltre nuove addizionali Irpef che, secondo il Pd, sottrarranno 40 milioni alle famiglie. «Un aumento che annulla completamente il beneficio fiscale nazionale introdotto per i redditi medio-bassi», citano sulla base di uno studio Cgil.

I dem denunciano anche che le addizionali Irpef e Irap introdotte negli anni passati per coprire i debiti sanitari “non sono mai state eliminate”, nonostante la fine delle rate dei mutui nel 2021-2022, e anzi “sono state ulteriormente aumentate”.

Fondi europei e FSC: “Spesa al minimo, incapacità che frena lo sviluppo”

Il Pd definisce “gravissimo” il dato sull’utilizzo delle risorse straordinarie: oltre 1 miliardo di fondi europei e più di 1,2 miliardi del Fondo Sviluppo e Coesione. Secondo il Ministero dell’Economia, la spesa dei fondi comunitari sarebbe “poco sopra il 5%”, quella dell’FSC “intorno all’1%”, nonostante si sia al quinto anno di programmazione.

Una situazione che, per Marinelli e Di Costanzo, “amplifica le disuguaglianze sociali e territoriali”.

“DEFR senza strategia, nessuna concertazione”

Critiche anche al Documento di economia e finanza regionale, definito «un elenco di intenti senza priorità, risorse e visione». Nessuna indicazione, sostengono, su infrastrutture strategiche come il corridoio europeo Barcellona–Civitavecchia–Ortona–Ploce, né sul ruolo delle città come motori di crescita, a partire dalla futura Nuova Pescara.

Infine, il Pd denuncia l’assenza di concertazione con le parti sociali, sostituita da “audizioni formali che non incidono su documenti già scritti”.

«Un documento che preoccupa per il futuro di una regione che merita un governo capace di affrontare e risolvere i problemi degli abruzzesi, senza causarne di altri», concludono Marinelli e Di Costanzo.

Altro da

Non perdere