Domenica 21 dicembre la Terra raggiunge la configurazione che porta il Sole al punto più basso sull’orizzonte: poche ore di luce, lunga notte e un fenomeno che da millenni intreccia astronomia, cultura e tradizioni
ROMA – Il 21 dicembre 2025, alle 16:03 ora italiana, si verifica il solstizio d’inverno, il momento astronomico che segna l’inizio ufficiale della stagione fredda nell’emisfero boreale. È l’istante in cui il Sole raggiunge la minima altezza nel cielo, dando vita al giorno più corto e alla notte più lunga dell’anno.
Il fenomeno, che si ripete ogni anno tra il 20 e il 23 dicembre, dipende dall’inclinazione dell’asse terrestre di circa 23,5°, che porta il Polo Nord a trovarsi nel punto di massima lontananza dal Sole lungo l’orbita terrestre. È questa particolare geometria a determinare la drastica riduzione delle ore di luce e il caratteristico “Sole basso” che accompagna le giornate invernali.
Il termine stesso “solstizio” deriva dal latino solstitium, “Sole fermo”: un riferimento al momento in cui il moto apparente della nostra stella sembra arrestarsi prima di invertire la sua traiettoria e tornare gradualmente a salire sull’orizzonte. Da domani, infatti, le giornate inizieranno lentamente ad allungarsi, anche se l’aumento sarà percepibile solo nelle prossime settimane.
Il solstizio d’inverno è un evento che attraversa epoche e culture: dalle celebrazioni romane dei Saturnali alle tradizioni nordiche legate alla rinascita della luce, fino alle osservazioni astronomiche moderne che ne misurano con precisione millimetrica tempi e dinamiche. Nel 2025, come ogni anno, il fenomeno ricorda quanto il nostro calendario naturale sia ancora scandito da un equilibrio cosmico antico e immutabile.