L’incidente nella notte all’altezza dell’uscita Le Rosce, al chilometro 27 della statale. L’animale, di 4–6 anni, è morto sul colpo. Indagini dei carabinieri sulla dinamica, coinvolti almeno due veicoli
AVEZZANO – Un altro orso bruno marsicano perde la vita sulle strade dell’Appennino. È accaduto nella tarda serata di ieri lungo la statale Sora-Avezzano, dove un esemplare adulto, di età stimata tra i 4 e i 6 anni, è stato investito e ucciso da un veicolo in transito. L’animale, secondo le prime verifiche, sarebbe morto sul colpo a causa dei gravi traumi riportati.
L’incidente si è verificato intorno alle 22, nei pressi dell’uscita Le Rosce, al chilometro 27, in un tratto esterno ai confini del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e dell’area contigua. A dare l’allarme è stata la centrale operativa dei carabinieri di Tagliacozzo, che ha attivato l’intervento dell’équipe del Parco.
Giunti sul posto, i tecnici dell’ente hanno affidato le verifiche alla veterinaria, che ha accertato il decesso dell’orso, compatibile con un violento trauma cranico. La carcassa è stata successivamente rimossa dalla carreggiata e trasferita a Pescasseroli, sede del Parco, da dove verrà inviata all’Istituto zooprofilattico di Teramo per la necroscopia e gli approfondimenti sanitari previsti.
Sulla dinamica dell’investimento stanno ora lavorando i carabinieri della Compagnia di Tagliacozzo. L’incidente avrebbe coinvolto almeno due veicoli. Nessuna conseguenza grave per le persone: uno dei conducenti ha riportato un trauma a una spalla ed è stato accompagnato in ospedale per accertamenti.
L’episodio riaccende i riflettori su un problema ormai strutturale, che negli ultimi anni ha segnato profondamente la storia dell’orso bruno marsicano: dall’investimento di Juan Carrito fino all’uccisione a fucilate di Amarena. «È un episodio che si aggiunge a una serie già lunga e che richiama, ancora una volta, la complessità della convivenza tra fauna selvatica, infrastrutture e territori abitati», sottolinea il Parco in una nota diffusa nella notte. Un richiamo che torna a mettere al centro la necessità di misure di prevenzione più efficaci lungo le arterie stradali attraversate dalla fauna protetta.