Consiglio regionale, a rischio le indennità dei dipendenti: l’allarme dei consiglieri d’opposizione

20 Dicembre 2025
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Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, sede del Consiglio regionale d’Abruzzo

I Consiglieri del Patto per l’Abruzzo denunciano la riduzione di oltre 3 milioni di euro prevista nel Bilancio 2026-2028: mancherebbero 670 mila euro per il trattamento accessorio del personale dell’Assemblea legislativa, con ricadute su servizi, investimenti strutturali e di manutenzione straordinaria delle sedi

L’AQUILA – I dipendenti del Consiglio regionale d’Abruzzo rischiano di essere i primi a pagare gli effetti della manovra con cui la Giunta regionale intende sanare i disavanzi delle Asl. I tagli previsti nel Bilancio di previsione 2026-2028, attualmente all’esame della Prima Commissione, mettono infatti in discussione le coperture delle spese obbligatorie e, in particolare, le risorse destinate al salario del personale dell’Assemblea legislativa.

Secondo quanto emerso nel corso delle audizioni delle rappresentanze sindacali, chiamate ad analizzare il documento contabile, il bilancio del Consiglio regionale subirebbe un taglio complessivo di oltre 3 milioni di euro: 1,4 milioni sulle spese correnti e 1,8 milioni sugli investimenti. Una riduzione che inciderebbe direttamente sulle voci obbligatorie e non comprimibili, a partire proprio dal trattamento economico del personale.

È su questo punto che si concentra l’allarme dei consiglieri regionali di opposizione del Patto per l’Abruzzo, che parlano apertamente di un rischio concreto per il regolare funzionamento dell’Assemblea legislativa.

«La destra – scrivono in una nota – introduce il taglio alle risorse destinate al Consiglio, nonostante il bilancio dell’Assemblea legislativa sia già stato approvato prima dall’Ufficio di Presidenza e poi dal Consiglio e sia fondato su obblighi certi e non rinviabili. Una decisione che produce effetti concreti sul funzionamento del Consiglio e soprattutto sul personale che garantisce ogni giorno l’attività legislativa e amministrativa».

Nel dettaglio, spiegano gli esponenti dell’opposizione, la riduzione dei trasferimenti colpirebbe direttamente le spese obbligatorie, mettendo in difficoltà le coperture finanziarie necessarie a garantire il salario dei dipendenti.

«Il taglio dei trasferimenti incide direttamente sulle spese obbligatorie, colpendo sia la parte corrente sia quella degli investimenti. Diventano fragili le coperture finanziarie relative al salario dei dipendenti del Consiglio. Mancherebbero 670.000 euro. Siamo di fronte – affermano gli esponenti dell’opposizione – all’ennesima dimostrazione di una gestione poco lungimirante della destra alla guida della Regione. Ridurre le risorse destinate al Consiglio significa indebolire la capacità amministrativa dell’Ente, mettendo a rischio spese correnti essenziali, manutenzioni ordinarie e servizi indispensabili. La contrazione delle risorse rischia di riflettersi sul finanziamento di leggi e misure di grande impatto sociale, come gli interventi a sostegno del trasporto pubblico e gli sconti per gli studenti pendolari delle aree interne, ma anche sui servizi che le sedi del Consiglio forniscono a L’Aquila e a Pescara. Per L’Aquila si prospetta il taglio dell’utilizzo della sala Ipogea, servizio molto apprezzato e di apertura alla città; per Pescara, se si dovesse confermare il taglio di 1,8 milioni sugli investimenti, dovrà essere fermata la riqualificazione dell’auditorium De Cecco. E’ indispensabile che la Giunta riveda radicalmente l’impostazione proposta, eliminando i tagli e ripristinando risorse coerenti con gli obblighi contrattuali, istituzionali e sociali già assunti».

Per il Patto per l’Abruzzo la questione assume anche un rilievo istituzionale, perché tocca direttamente il principio di autonomia dell’Assemblea legislativa.

«È in gioco l’autonomia del Consiglio di cui alla legge regionale n. 18/2001. Il Patto per l’Abruzzo attende di capire come la destra intenda porre rimedio a questa discrasia tra i due strumenti finanziari.
Siamo pronti, in assenza di un ripensamento, a intervenire direttamente in aula».

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