Indagine Equalize, Legnini: “Totale estraneità ai fatti contestati, ho chiesto io stesso di essere ascoltato”

19 Dicembre 2025
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Giovanni Legnini

L’ex vicepresidente del CSM respinge le accuse riportate da alcuni quotidiani e ribadisce di aver presentato denuncia per diffamazione e calunnia. «Mai compiute attività di intermediazione presso la Guardia di Finanza», chiarisce, sottolineando di aver chiesto personalmente di essere ascoltato dai magistrati

CHIETI – In una nota diffusa oggi, Giovanni Legnini interviene in merito agli articoli pubblicati dai quotidiani La Repubblica e La Verità. «Si tratta delle stesse notizie già riportate nei mesi di marzo e aprile da vari organi di stampa», precisa, evidenziando come tali ricostruzioni derivino da «false affermazioni rese da appartenenti alla società Equalize, nell’ambito delle attività di indagine disposte dalla Procura della Repubblica di Milano».

Legnini ricorda di aver già presentato, lo scorso giugno, un atto di denuncia-querela per diffamazione e calunnia nei confronti dei presunti hacker. A seguito delle indagini avviate sulla base di quelle dichiarazioni, l’ex vicepresidente del CSM sottolinea di aver chiesto personalmente, tramite il suo difensore Avv. Antonio Villani, di essere ascoltato dal pubblico ministero titolare dell’indagine. «Sono assolutamente convinto della mia totale estraneità ai fatti che mi vengono falsamente attribuiti», afferma.

«Mai ho compiuto attività di intermediazione presso ufficiali della Guardia di Finanza o ex appartenenti al Corpo, per Lorenzo Sbraccia o per chiunque altro, al fine di acquisire informazioni da banche dati riservate», ribadisce Legnini.

Nella nota vengono inoltre contestate alcune circostanze riportate da La Repubblica, giudicate «del tutto inesistenti»: da un lato l’asserita disponibilità di una casa “corazzata a prova di intercettazioni”, dall’altro la presunta facilitazione di incontri o presentazioni tra Lorenzo Sbraccia e l’ex Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana. «Mai ho contattato Zafarana per tali finalità», chiarisce.

Legnini conclude assicurando la massima collaborazione con gli inquirenti: «Fornirò con assoluta serenità tutti i chiarimenti che mi saranno richiesti e confido che questa vicenda, frutto di calunniose affermazioni da parte di persone con le quali non ho mai avuto nulla a che fare, possa definirsi al più presto».

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