Metanodotto Ravenna–Chieti: via libera dalla Regione alle ottimizzazioni progettuali dopo il ritrovamento di rifiuti interrati a Città Sant’Angelo

15 Dicembre 2025
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Via libera della giunta regionale alle variazioni progettuali del progetto del metanodotto SNAM nel territorio di Città Sant'Angelo

La Giunta regionale ha approvato l’Intesa necessaria al Ministero dell’Ambiente per l’autorizzazione finale delle modifiche progettuali al metanodotto Ravenna–Chieti, infrastruttura strategica della rete nazionale del gas. L’intervento si è reso necessario dopo il rinvenimento, a Città Sant’Angelo, di un deposito interrato di rifiuti non censito. Il progetto rientra nel più ampio rifacimento della dorsale adriatica, un’opera da oltre 290 km destinata a rafforzare la sicurezza energetica e la futura compatibilità con l’idrogeno

L’AQUILA – La Regione Abruzzo ha espresso l’Intesa richiesta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, passaggio indispensabile per l’autorizzazione finale delle ottimizzazioni progettuali del metanodotto Ravenna–Chieti. La decisione, assunta dalla Giunta presieduta da Marco Marsilio nella seduta di oggi, riguarda una modifica localizzata del tracciato nel territorio di Città Sant’Angelo, dove durante i lavori è emersa un’area di rifiuti interrati non censita. Per evitare interferenze, Snam ha elaborato una variante plano-altimetrica ritenuta coerente con il progetto già sottoposto a valutazione.

Il tratto interessato rientra nel più ampio rifacimento della sezione San Benedetto del Tronto–Chieti, un segmento strategico della dorsale adriatica: 75,97 km di nuova condotta principale14,77 km di nuove linee secondarie e la dismissione del metanodotto esistente (74,07 km) insieme alle linee secondarie attuali. L’opera attraversa Marche e Abruzzo, coinvolgendo 20 comuni tra cui San Benedetto, Martinsicuro, Giulianova, Roseto, Atri, Pineto, Città Sant’Angelo, Spoltore, Cepagatti e Chieti.

Il progetto, proposto da Snam Rete Gas, è parte del programma nazionale di ammodernamento della rete e punta a incrementare sicurezza, resilienza e compatibilità futura con gas a basse emissioni e idrogeno verde. Con l’Intesa regionale ora acquisita, il procedimento può avanzare verso l’autorizzazione definitiva del MASE.

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