L’Aquila, crisi ASM: il Consiglio comunale approva l’anticipazione di cassa, scontro in aula con le opposizioni

15 Dicembre 2025
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Protesta delle opposizioni durante il Consiglio comunale dell’Aquila, con l’esposizione di uno striscione sulla crisi finanziaria di ASM.

Via libera alla razionalizzazione delle partecipazioni comunali e all’anticipazione di cassa per la società dei rifiuti. Le opposizioni protestano in aula e denunciano una gestione fallimentare, con perdite attese a fine anno di oltre 1,2 milioni di euro

L’AQUILA – La crisi finanziaria dell’Asm, l’azienda che gestisce la pulizia urbana, il ciclo dei rifiuti e i servizi cimiteriali, è tornata al centro dei lavori del Consiglio comunale. Nel corso della seduta odierna, l’aula ha approvato la razionalizzazione periodica delle partecipazioni del Comune, riportando al centro del dibattito le difficoltà della società controllata dal Comune dell’Aquila.

All’interno della delibera, il Consiglio ha autorizzato un’anticipazione di cassa in favore di Asm, motivata dal perdurare delle difficoltà legate all’incendio del deposito della sede centrale di Bazzano e dall’incremento dei costi dell’energia e dei carburanti. Contestualmente, è stata disposta la proroga del contratto di servizio, in scadenza a fine anno, fino al 31 dicembre 2026. Proroga di un anno, fino al 31 dicembre del prossimo anno, anche per il contratto di servizio del Centro turistico del Gran Sasso, mentre il contratto con il Sed, il Servizio elaborazione dati, è stato esteso fino al 30 giugno 2026.

Il Comune dell’Aquila detiene partecipazioni dirette in sei società: è proprietario al 100 per cento dell’Azienda per la mobilità aquilana (Ama), dell’Azienda farmaceutica municipalizzata (Afm), del Centro turistico del Gran Sasso, che gestisce la funivia e gli impianti di risalita di Campo Imperatore oltre ai servizi di informazione turistica, e della società informatica Sed – Servizio elaborazione dati. L’ente controlla inoltre il 99,91 per cento dell’Asm, mentre il restante capitale è detenuto da alcuni comuni del comprensorio, e possiede il 46,15 per cento di Gran Sasso Acqua, gestore del servizio idrico integrato. Tra le partecipazioni indirette figurano Cogesa, il Banco marchigiano (già Banca del Gran Sasso, per il quale è in corso il tentativo di dismissione delle quote) e il Consorzio Ski Pass dei Parchi.

Durante la seduta consiliare si è registrata la protesta dei gruppi di opposizione, che hanno esposto uno striscione in aula per richiamare l’attenzione sulla situazione definita “gravissima” di Asm. Secondo i consiglieri di minoranza, alla protesta avrebbe fatto seguito l’uscita dall’aula del sindaco Pierluigi Biondi, letta come una scelta di sottrarsi al confronto politico.

In una nota congiunta, le opposizioni denunciano una gestione ritenuta fallimentare, segnalata da mesi attraverso interrogazioni, richieste di accesso agli atti e interventi in Consiglio e in Commissione. Le critiche si concentrano sui conti della società, sui piani industriali mai realmente discussi, sulla sostenibilità economica dei servizi affidati e sulle ricadute occupazionali.

Secondo i dati richiamati dai consiglieri, Asm sarebbe passata da un disavanzo di circa 170 mila euro nel 2024 a una previsione di chiusura del 2025 con una perdita superiore a 1 milione e 200 mila euro. Un quadro che, a loro avviso, espone l’azienda al rischio concreto di un blocco delle attività e dei servizi essenziali, con possibili ricadute sulla qualità del servizio e, in ultima istanza, sulle casse comunali.

I gruppi di minoranza chiedono interventi strutturali immediati: un nuovo contratto di servizio coerente con i costi reali dell’azienda, l’adeguamento del corrispettivo per i servizi ambientali, la valorizzazione delle attività affidate alla società e lo sblocco dei concorsi fermi dal 2022, per rafforzare l’organico e garantire continuità e qualità nei servizi.

La nota è firmata dai consiglieri comunali Paolo Romano, Massimo Scimia, Lorenzo Rotellini, Stefania Pezzopane, Simona Giannangeli, Stefano Albano, Enrico Verini, Gianni Padovani e Stefano Palumbo.

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