Oltre 700mila euro alla famiglia di una delle vittime del sisma del 2009 per il crollo della Casa dello Studente. La Regione chiarisce: pagamento disposto in esecuzione di sentenze, non per ragioni d’immagine
L’AQUILA – La Regione Abruzzo paga oltre 700mila euro per eseguire sentenze civili relative al contenzioso sul crollo della Casa dello Studente dell’Aquila e non per ragioni di immagine. A chiarirlo è il Dipartimento Sociale, Enti locali e Cultura, intervenuto dopo le polemiche seguite alla delibera di Giunta che dispone il risarcimento in favore della famiglia del portiere dello stabile, deceduto sotto le macerie a soli 24 anni.
“La Giunta della Regione Abruzzo – si legge in una nota – paga, ai sensi dell’art 73 comma 1 lettera a) del Dlgs 118/2011, per eseguire le sentenze numero 425/2025 e 308/2023 e non certo per salvare l’immagine, come da inequivocabile motivazione contenuta nel dispositivo della DGR 881/2025”.
Il Dipartimento interviene anche per respingere quella che definisce una strumentalizzazione della nota numero 0497638 del 20 dicembre 2024, richiamata nella narrativa della delibera – viene precisato – esclusivamente per chiarire l’assetto delle competenze amministrative, rispetto a questioni rimaste irrisolte per anni e oggetto di contenzioso.
“Si strumentalizza la nota numero 0497638 del 20 dicembre 2024 che, invero, viene citata nella narrativa della delibera al solo fine di chiarire l’estraneità del dipartimento proponente rispetto alla competenza sulle questioni – rimaste irrisolte per anni – oggetto di contenzioso. Infatti il Dipartimento assume – “per evitare discredito ed ulteriori danni alla regione non ultimi quelli arrecati all’immagine dell’Ente” – la competenza a trattare il procedimento concernente i giudizi risarcitori conseguenti al crollo della casa dello studente e, conseguentemente, a predisporre l’adozione dei relativi atti di liquidazione”.
Il pagamento disposto dalla Giunta regionale si colloca dunque nell’ambito dell’adempimento di obblighi derivanti da sentenze civili esecutive, come previsto dalla normativa contabile richiamata.
Il contenzioso trae origine dal crollo della Casa dello Studente dell’Aquila durante il terremoto del 6 aprile 2009, tragedia nella quale persero la vita otto giovani, tra cui il portiere dello stabile. Nel giudizio civile, la Regione Abruzzo è stata chiamata a rispondere in quanto proprietaria dell’immobile, ritenuto oggetto di gravi carenze strutturali.
Le pronunce di condanna al risarcimento, trattandosi di sentenze civili, erano immediatamente esecutive, circostanza che avrebbe consentito il pagamento già dopo il primo grado. La vicenda è tuttavia rimasta irrisolta sul piano amministrativo per anni, fino alla recente delibera di Giunta che ha disposto lo stanziamento delle somme dovute, pari a oltre 700mila euro, in esecuzione delle decisioni dell’autorità giudiziaria.