La Corte d’Appello dell’Aquila esaminerà il ricorso dei genitori contro la sospensione della potestà genitoriale. I tre figli restano nella casa famiglia di Vasto insieme alla madre
PALMOLI – Si avvicina un passaggio decisivo nella vicenda della famiglia che per anni ha vissuto in un casolare isolato nei boschi di Palmoli, in provincia di Chieti. Martedì, alla Corte d’Appello dell’Aquila, si terrà l’udienza per discutere il reclamo presentato dai legali dei genitori, Nathan e Catherine, contro l’ordinanza del 13 novembre scorso con cui il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha sospeso la responsabilità genitoriale, disponendo il collocamento dei tre figli – di età compresa tra i sei e gli otto anni – in una casa famiglia a Vasto, dove si trovano tuttora insieme alla madre.
Un’udienza cruciale, alla quale non saranno presenti i due genitori, chiamata a chiarire se i bambini potranno o meno rientrare in famiglia. Il provvedimento del Tribunale era stato motivato da diverse criticità riguardanti le condizioni abitative, il percorso educativo, la socializzazione e alcuni aspetti sanitari dei minori.
Negli ultimi giorni, tuttavia, sono emersi nuovi elementi, in particolare sul fronte scolastico. Secondo quanto riferito dalla tutrice, i bambini presenterebbero gravi lacune: non saprebbero ancora leggere e starebbero imparando l’alfabeto, mentre la maggiore riescirebbe a scrivere soltanto il proprio nome sotto dettatura. Questi aspetti rientrano nel periodo di osservazione condotto all’interno della comunità protetta.
Durante l’udienza del 4 dicembre, i nuovi avvocati di difesa avevano depositato ulteriore documentazione e comunicato la disponibilità immediata di una sistemazione abitativa temporanea offerta da una famiglia della zona, in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione del casolare nel bosco. Tuttavia, la curatrice e la tutrice dei minori hanno evidenziato che il periodo trascorso nella casa famiglia è ancora troppo breve per valutare un reale miglioramento della situazione.
La storia ha richiamato anche l’attenzione delle autorità australiane: nei giorni scorsi, due rappresentanti dell’ambasciata hanno fatto visita alla comunità di Vasto. In una precedente udienza, Catherine aveva riferito ai giudici dell’esistenza di un conto corrente in Australia, intestato ai figli e alimentato anche da parenti, come garanzia economica per il loro futuro.
Sul caso è intervenuto nuovamente anche il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, con un commento destinato a far discutere: «Spero che i bambini della casa nel bosco possano tornare a casa per Natale. Mi vergogno per quegli assistenti sociali: vorrei che avessero la stessa solerzia per liberare i bambini che vivono nello schifo dei campi rom invece di andare a rompere le palle nei boschi a persone perbene», ha dichiarato.