Abruzzo, sviluppo sostenibile tra progressi e arretramenti: il Rapporto ASviS 2025 fotografa una regione in bilico

11 Dicembre 2025
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Presentato il rapporto ASviS sullo sviluppo sostenibile

Nel Rapporto “I Territori e lo Sviluppo Sostenibile 2025”, l’Abruzzo mostra miglioramenti significativi su parità di genere, salute, energia e consumi responsabili, ma arretra su povertà, acqua, biodiversità e qualità delle istituzioni. Solo il 38% degli obiettivi quantitativi dell’Agenda 2030 appare raggiungibile, mentre il 41% mostra progressi insufficienti o un allontanamento dai target

PESCARA – L’Abruzzo avanza, ma non abbastanza. È l’immagine complessa che emerge dal Rapporto “I Territori e lo Sviluppo Sostenibile 2025” dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), presentato a Roma presso il Cnel. Una fotografia che restituisce una regione in chiaroscuro, capace di migliorare su alcuni fronti chiave dell’Agenda 2030, ma ancora in difficoltà su pilastri fondamentali dello sviluppo sostenibile.

Tra il 2010 e il 2024, l’Abruzzo mostra progressi significativi in quattro aree chiave: salute (Goal 3)parità di genere (Goal 5)energia pulita e accessibile (Goal 7) e consumo e produzione responsabili (Goal 12). In particolare, per la parità di genere diminuisce il divario occupazionale tra uomini e donne – oltre 7 punti percentuali in sei anni – e cresce la presenza femminile nel Consiglio regionale (+8,3 punti dal 2012). Sul fronte dei consumi responsabili, aumentano la raccolta differenziata (+36,5 punti percentuali dal 2010) e diminuisce la produzione di rifiuti pro capite (-51,3 kg per abitante).

Segnali positivi arrivano anche da salute ed energia: calano i fumatori (-2,3 punti percentuali), aumentano infermieri e ostetriche, migliora l’efficienza energetica e si riducono i consumi finali. Tuttavia, la regione perde medici di medicina generale e non registra progressi significativi nell’uso di energie rinnovabili.

Il quadro si fa più sfumato in altri ambiti. L’Abruzzo mostra una sostanziale stabilità in agricoltura e alimentazione, istruzione, lavoro, innovazione, disuguaglianze e città sostenibili. Crescono la superficie agricola biologica e i laureati STEM, ma peggiorano le competenze alfabetiche e matematiche, gli investimenti fissi lordi e i prestiti alle imprese. Sul fronte urbano diminuiscono i feriti per incidenti stradali, ma aumentano abusivismo edilizio e uso dell’auto privata.

Le criticità più marcate riguardano però povertà (Goal 1)acqua (Goal 6)biodiversità e suolo (Goal 15) e giustizia e istituzioni (Goal 16). La dispersione idrica cresce di oltre 20 punti percentuali, l’indice di copertura del suolo aumenta, le truffe informatiche sono in crescita e la partecipazione sociale cala di quasi 7 punti.

Sul fronte degli obiettivi quantitativi, la regione mostra un potenziale limitato. Se i trend degli ultimi 3-5 anni dovessero confermarsi, l’Abruzzo potrebbe raggiungere solo il 38% dei 29 obiettivi analizzati, mentre il 41% evidenzia progressi insufficienti o addirittura un allontanamento dai target. Undici obiettivi risultano già raggiunti o raggiungibili – tra cui rischio povertà, coltivazioni biologiche, servizi educativi per l’infanzia, rete ultraveloce, trasporto pubblico e qualità dell’aria – mentre otto sono in netto peggioramento, tra cui dispersione idrica, energia rinnovabile, consumi energetici e durata dei procedimenti civili.

La dimensione ambientale è quella più polarizzata: sei obiettivi raggiungibili e sei in allontanamento. La dimensione sociale mostra tre obiettivi su nove potenzialmente raggiungibili, mentre economia e istituzioni restano aree di forte incertezza.

Il Rapporto ASviS restituisce dunque l’immagine di un Abruzzo in equilibrio instabile, capace di avanzare su alcuni fronti strategici ma ancora frenato da criticità strutturali che rischiano di compromettere il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Una regione che ha imboccato la strada della sostenibilità, ma che per non perdere terreno dovrà accelerare, soprattutto nei settori più fragili del suo sistema sociale, ambientale e istituzionale.

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