Sciopero generale della Cgil: 20 pullman da Abruzzo e Molise diretti all’Aquila per il corteo di protesta

10 Dicembre 2025
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La conferenza stampa di presentazione della manifestazione Cgil organizzata all'Aquila venerdì 12 dicembre

La Cgil Abruzzo Molise annuncia una mobilitazione per venerdì 12 dicembre «contro una manovra ingiusta», con venti pullman diretti all’Aquila. Il segretario Ranieri: «Salari erosi, produzione ferma e cassa integrazione in forte aumento»

PESCARA – La Cgil Abruzzo Molise scende in piazza nel giorno dello sciopero generale di venerdì 12 dicembre per «cambiare una manovra ingiusta e dannosa per lavoratori, pensionati e giovani». La priorità resta l’aumento dei salari, emergenza che la legge di bilancio – secondo il sindacato – non affronta, lasciando irrisolti i nodi strutturali del Paese.

Dall’Abruzzo e dal Molise partiranno venti pullman diretti all’Aquila, dove si terrà la manifestazione regionale che inizierà alle 10 davanti alla Villa Comunale e proseguirà alle 10.30 con un corteo per le vie del centro. Il comizio finale vedrà la partecipazione, tra gli altri, del segretario generale della Filcams Cgil nazionale, Fabrizio Russo.

Il sindacato parla di una mobilitazione «forte», che vedrà intervenire lavoratrici e lavoratori, studenti e sindaci, «perché anche i Comuni subiranno pesanti tagli ai trasferimenti e avranno enormi difficoltà a mantenere i servizi essenziali». La giornata di protesta è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa a Pescara, con il segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri, affiancato da Alessandra Tersigni e Franco Rolandi della segreteria regionale.

Ranieri ha ribadito le ragioni dello sciopero, puntando il dito contro «una legge di bilancio che non risolve i problemi del Paese». Il segretario ha richiamato la crisi della produzione industriale, «bloccata da oltre trenta mesi», e l’esplosione della cassa integrazione: «abbiamo numeri drammatici: +164% in Abruzzo, +257% in Molise». Una dinamica che, secondo il sindacato, aggraverebbe il rischio di declino industriale: «La manifattura è ferma e sarebbe indispensabile che la manovra prevedesse risorse per evitare il declino industriale, ma non c’è nulla. Siamo davanti a un Paese che arretra».

A pesare anche l’erosione del potere d’acquisto: «I consumi sono in caduta perché i salari hanno perso potere d’acquisto» ha spiegato Ranieri, ricordando che i lavoratori «hanno già perso 25 miliardi di euro in fiscal drag nel solo triennio 2022-2024», con un’inflazione cumulata superiore al 16%. Il taglio delle aliquote, ha aggiunto, «riguarda soltanto i redditi superiori a 28.000 euro» e in Abruzzo e Molise «viene immediatamente riassorbito dalle addizionali regionali aumentate e che scatteranno dal primo gennaio 2026».

Il segretario ha poi richiamato altre criticità: il definanziamento della sanità – «sappiamo bene che il deficit sanitario nelle regioni Abruzzo e Molise è altissimo» – le scelte sulle pensioni, «si sta persino peggiorando la legge Fornero», e i provvedimenti fiscali che «aiutano chi non ha pagato le tasse e favoriscono l’evasione fiscale».

Da qui, la chiamata alla partecipazione del 12 dicembre: «Siamo davanti a una legge di bilancio che va nella direzione opposta rispetto a ciò che servirebbe al Paese. Ecco perché il 12 dicembre saremo in piazza con lavoratrici e lavoratori, studenti, pensionati, sindaci e cittadini: per difendere il lavoro, i servizi pubblici, i salari e i diritti. È il momento di far sentire la nostra voce e cambiare rotta».

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