Sanità, dati positivi per l’assistenza ospedaliera in Abruzzo. Verì: «La direzione intrapresa è quella giusta»

9 Dicembre 2025
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L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, commenta i dati dell'Agenas sull'assistenza ospedaliera in Abruzzo

Dall’edizione 2025 del Piano nazionale esiti dell’Agenas, basata sui dati 2024, emerge un quadro complessivamente positivo della rete ospedaliera abruzzese. Indicatori in crescita in numerosi ambiti clinici e performance elevate in diversi presidi delle quattro Asl

PESCARA – Un quadro complessivamente positivo della rete ospedaliera abruzzese: è quanto emerge dall’edizione 2025 del Piano nazionale esiti dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che nei dati 2024 evidenzia miglioramenti in diversi ambiti clinici. Il report, pur senza formulare classifiche o giudizi, registra progressi nella qualità dell’assistenza, nella tempestività dei trattamenti, nell’appropriatezza clinica e negli indicatori di sicurezza. Una fotografia che riflette l’evoluzione della rete ospedaliera regionale, sostenuta anche dall’introduzione di nuove tecnologie e dall’aggiornamento dei percorsi assistenziali negli ultimi anni.

Il Piano analizza numerosi indicatori dell’assistenza ospedaliera, misurando risultati e livelli di performance in aree come chirurgia generale e oncologica, sistema respiratorio, cardiocircolatorio, sistema nervoso, osteomuscolare, gravidanza e parto. L’edizione 2025 valuta inoltre la portata dell’innovazione, soprattutto in ambito chirurgico, per monitorare l’impatto delle nuove tecnologie sui percorsi clinici.

«In questi anni – spiega l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì – la Regione, oltre ad un massiccio programma di assunzioni di personale sanitario, ha investito ingenti risorse nell’ammodernamento tecnologico degli ospedali, così da migliorare il livello dell’assistenza. I dati del report rilevano che la direzione intrapresa è quella giusta».

Nel dettaglio, i risultati registrati dagli ospedali pubblici della regione.

Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila.
Al San Salvatore dell’Aquila il livello è “molto alto” nella chirurgia generale, “alto” nelle patologie cardiocircolatorie e nella chirurgia oncologica, mentre è “medio” per osteomuscolare, sistema respiratorio e nervoso.
Ad Avezzano il sistema respiratorio raggiunge un valore “molto alto”, l’osteomuscolare e la chirurgia oncologica sono valutati “alti”, mentre la chirurgia generale, il cardiocircolatorio, il respiratorio, la gravidanza e parto si attestano su un livello “medio”.
L’ospedale di Sulmona registra un “molto alto” per il cardiocircolatorio e un “alto” per chirurgia generale e osteomuscolare.
Castel di Sangro è “medio” nel cardiocircolatorio.

Asl Lanciano-Vasto-Chieti.
Al policlinico Santissima Annunziata di Chieti i valori risultano “molto alti” per nefrologia, chirurgia generale e sistema nervoso, “alti” per il cardiocircolatorio e “medi” per respiratorio, chirurgia oncologica e gravidanza e parto.
Il Renzetti di Lanciano ottiene un “molto alto” per il sistema nervoso e livelli “medi” per cardiocircolatorio, gravidanza e parto, chirurgia oncologica.
All’ospedale Bernabeo di Ortona la chirurgia oncologica è valutata “alta”.
Il San Pio di Vasto registra livelli “molto alti” per chirurgia generale e cardiocircolatorio, “alti” per l’osteomuscolare e “medi” per respiratorio, gravidanza e parto, chirurgia oncologica.

Asl di Pescara.
Il Santo Spirito ottiene un valore “molto alto” nella chirurgia generale, “alto” in cardiocircolatorio, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, e “medio” nel sistema respiratorio.
Il San Massimo di Penne è “medio” per osteomuscolare e chirurgia generale.
Il presidio di Popoli è “medio” in osteomuscolare e respiratorio.

Asl di Teramo.
Il Mazzini registra valori “alti” in cardiocircolatorio, sistema nervoso, osteomuscolare e chirurgia oncologica; “medi” in nefrologia, respiratorio, gravidanza e parto, chirurgia generale.
A Giulianova il cardiocircolatorio è valutato “molto alto”, mentre chirurgia generale e osteomuscolare risultano “alti”.
Atri è “alto” in chirurgia generale e osteomuscolare, “medio” in respiratorio, cardiocircolatorio e chirurgia oncologica.
Sant’Omero, infine, raggiunge un livello “molto alto” nel cardiocircolatorio e nella chirurgia generale, “alto” in osteomuscolare e respiratorio, “medio” in gravidanza e parto.

«I dati del Piano Nazionale Esiti – aggiunge l’assessore – dimostrano come la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale, basata sulla vocazione dei presidi e sul sistema di rete hub e spoke stia dando i risultati attesi. Questi valori sono riferiti al 2024, nella fase iniziale della reingegnerizzazione dell’organizzazione degli ospedali, e già mostrano un’inversione di tendenza incoraggiante: ogni ospedale ha una sua funzione e su quella, concentrando risorse e personale, porta risultati eccellenti, a beneficio dell’assistenza ai pazienti».

Il report evidenzia anche alcune aree con livelli non sufficienti, ma si tratta – precisa la Regione – di specialità garantite da altri presidi della rete ospedaliera, secondo la logica di integrazione dei servizi.

«Ed è proprio questo l’obiettivo che ci eravamo prefissati – conclude la Verì – poter favorire la costruzione di eccellenze nei nostri ospedali pubblici. Siamo solo all’inizio e sono sicura che i dati 2025 ci restituiranno traguardi ancora più prestigiosi».

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