All’ARCA un percorso immersivo sul Caravaggismo, con capolavori, inediti e un ampio programma didattico
TERAMO – Teramo apre una nuova pagina del suo percorso culturale con l’inaugurazione di “Caravaggio. La Rivoluzione della Luce”, accolta questa mattina da una grande partecipazione. La mostra sarà visitabile dalle 15 nelle sale dell’Arca dove resterà aperta fino al 6 aprile.
L’esposizione porta in città 34 opere, tra cui il celebre Ragazzo morso da un ramarro e il Ragazzo che monda un frutto, attribuito a Caravaggio, inseriti in un allestimento che guida il pubblico dentro l’evoluzione del Caravaggismo, dal tardo Manierismo al naturalismo, con dialoghi che passano attraverso influenze bolognesi e napoletane.
La mostra, curata da Pierluigi Carofano, è organizzata dal Comune di Teramo, da MetaMorfosi Eventi e dal Polo Museale Città di Teramo, con il patrocinio di Senato, Camera, Ministero della Cultura e Regione Abruzzo. Un valore aggiunto è rappresentato dai sei dipinti seicenteschi provenienti dalla Pinacoteca Civica, integrati nel percorso espositivo.
Al centro dell’allestimento troneggia il Ragazzo morso da un ramarro, simbolo della rivoluzione luministica del maestro lombardo. Accanto ad esso trovano spazio anche alcuni inediti, inseriti con l’obiettivo di stimolare nuove ricerche.
A spiegare il cuore del progetto è proprio il curatore: «Cos’è, in fondo, la rivoluzione di Caravaggio? – riflette Carofano – È un realismo fondato sulla percezione, capace di restituire la materia, le trasparenze, i valori tattili. Un realismo che coinvolge i sensi oltre la vista».
Il Polo Museale affianca alla mostra un ricco calendario didattico dedicato alle scuole: visite guidate, percorsi animati sulla luce e tre laboratori attivi dall’8 dicembre al 6 aprile su prenotazione.
Soddisfazione nelle parole del sindaco Gianguido D’Alberto: «Questa è la mostra più importante che la nostra città abbia mai ospitato. Con Caravaggio, Teramo entra nuovamente nel panorama nazionale, valorizzando il proprio Polo Museale come mai prima».
Un entusiasmo condiviso dall’assessore alla Cultura Antonio Filipponi: «Portare Caravaggio a L’ARCA è il risultato di una programmazione culturale solida. Le opere dialogano perfettamente con quelle della Pinacoteca, tra cui quelle di Preti e Bigot».
Anche il presidente di MetaMorfosi, Pietro Folena, sottolinea il valore dell’iniziativa: «Invitiamo tutti a scoprire la forza di Caravaggio e dei suoi seguaci. La sua rivoluzione della luce continua a ispirare l’arte fino ai giorni nostri».