Il presidente D’Angelo: «Il progetto antisismico da 12 milioni richiede il dissequestro per partire»
TERAMO – Si terrà il 4 dicembre l’udienza davanti al Tribunale del Riesame sul nuovo appello presentato dalla Provincia contro il provvedimento con cui il Gip di Teramo ha negato il dissequestro del Convitto Delfico. L’ente torna dunque a contestare le conclusioni che avevano portato al rigetto della richiesta, ritenendole non coerenti con la documentazione prodotta.
Il presidente Camillo D’Angelo spiega che l’atto impugnato poggia sulle valutazioni del Comitato tecnico amministrativo, valutazioni che – secondo la Provincia – non rifletterebbero correttamente il quadro tecnico e giuridico presentato: «Dopo un accurato esame sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo giuridico riteniamo che le conclusioni cui è pervenuto il Comitato tecnico amministrativo sulla base del quale il GIP del Tribunale ha fondato le sue decisioni siano connotate da una erronea valutazione della documentazione che abbiamo presentato».
Il nodo principale riguarda l’analisi statica e quella sismica dell’edificio, ritenute non condivisibili alla luce dei rilievi tecnici depositati. D’Angelo ricorda che sull’immobile è previsto un progetto di adeguamento sismico da 12 milioni di euro, un’opera che consentirebbe di raggiungere i parametri di sicurezza delle nuove costruzioni.