Avanzata al Comitato di Presidenza del Csm una pratica a tutela dei magistrati del Tribunale per i minorenni dell’Aquila dopo le critiche politiche sul caso dei tre bambini di Palmoli. La Lega annuncia una raccolta firme, mentre il ministro Nordio avvia accertamenti sulla sospensione della potestà genitoriale
ROMA– La vicenda dei tre bambini allontanati dalla famiglia che vive nei boschi di Palmoli arriva al Csm e diventa oggetto di nuove prese di posizione da parte della politica. Una pratica a tutela dei magistrati del Tribunale per i minorenni dell’Aquila è stata avanzata al Comitato di Presidenza del Consiglio superiore della magistratura dopo le critiche di alcuni esponenti politici. Episodio che ha generato ulteriori reazioni, a partire da quella del vicepremier Matteo Salvini, che su X attacca: «I giudici tutelano i giudici. E quei tre bambini strappati ai genitori, chi li tutela?».
La richiesta è sottoscritta da tutti i consiglieri togati del Consiglio superiore della magistratura, ad eccezione di Bernadette Nicotra (MI), e dai laici Michele Papa, Ernesto Carbone e Roberto Romboli. Al centro, le reazioni politiche successive all’ordinanza con cui il Tribunale per i minorenni dell’Aquila ha disposto l’allontanamento dei tre figli della coppia che vive in un bosco a Palmoli, nel Chietino.
Sul piano politico, la Lega Abruzzo rilancia, annunciando una mobilitazione a sostegno della famiglia. Il prossimo fine settimana verranno allestiti banchetti di raccolta firme nei principali centri della regione, a partire dai quattro capoluoghi. Per l’occasione, spiegano dalla segreteria regionale del partito, è attesa anche la presenza del leader Matteo Salvini, con dettagli ancora in via di definizione.
«La Lega Abruzzo si mobilita a sostegno della famiglia che vive nel bosco di Palmoli e lancia una raccolta firme nelle principali piazze abruzzesi affinché i tre bambini possano tornare a vivere con i propri genitori», si legge sui canali social del partito. Il coordinatore regionale Vincenzo D’Incecco parla di «una battaglia di giustizia e di libertà» e ribadisce che «faremo di tutto per vedere nuovamente unita questa famiglia».
Parallelamente, sul fronte istituzionale l’autorità giudiziaria dell’Aquila ha trasmesso al ministero della Giustizia la documentazione relativa al procedimento di sospensione della potestà genitoriale nei confronti della coppia. Il ministro Carlo Nordio ha avviato gli accertamenti sul caso: saranno «verificate eventuali violazioni».