Il Consiglio regionale boccia l’emendamento contenente la proposta di stanziamento di un fondo da un milione di euro per avviare la progettazione del nuovo ospedale San Salvatore dell’Aquila
L’AQUILA – “Senza neppure il fondo per la progettazione, il San Salvatore è condannato a diventare l’ospedale più arretrato e vecchio d’Abruzzo.” Così il consigliere regionale dem, Pierpaolo Pietrucci, dopo la bocciatura dell’emendamento che proponeva di stanziare un milione di euro per la progettazione del nuovo ospedale San Salvatore.
Un’occasione mancata per avviare l’iter necessario alla riqualificazione della principale struttura sanitaria del capoluogo, secondo il consigliere, che sottolinea come ospedale aquilano sia l’unico a non essere incluso in un programma di adeguamento o ricostruzione, mentre importanti investimenti sono già previsti per Lanciano (109 milioni), Avezzano (119 milioni) e Vasto (150 milioni).
A queste risorse, continua, si aggiungono i fondi destinati ai presidi di Chieti, Penne, Popoli, Scafa e Teramo, che potrà contare su ulteriori 180 milioni attraverso un mutuo regionale. Anche Pescara, ricordato Pietrucci, ha beneficiato della realizzazione del nuovo Covid Hospital, poi riconvertito.
L’emendamento respinto, presentato dallo stesso Pietrucci e dal collega Paolucci, prevedeva la copertura finanziaria attraverso un fondo da 15 milioni, di cui 10 milioni derivanti da minori sopravvenienze passive dell’Asl 1. Per il primo, il rifiuto di destinare almeno la quota necessaria alla progettazione condanna il San Salvatore, costruito negli anni Settanta, a diventare la struttura più datata della regione, con possibili ricadute sulla qualità dei servizi, sui rapporti con la Facoltà di Medicina e sul diritto alla salute dei cittadini dell’Aquila e dell’area interna.
Il consigliere ha inoltre contestato la scelta della Regione di destinare risorse, come i 500 mila euro per la gestione delle Naiadi, mentre il capoluogo resta senza un piano strutturale per il proprio ospedale. La mancanza di programmazione, per il consigliere, rischia di compromettere il futuro del sistema sanitario aquilano.
“Che cosa grave e triste, mortificare la più importante realtà sanitaria del Capoluogo di Regione!”, conclude.