Diverse le criticità, ormai croniche: dalla riorganizzazione delle turnazioni nelle sedi di Pescara, Atri e Giulianova, al crescente ricorso ai subappalti a imprese private
TERAMO – Le segreterie provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Faisa Cisal, insieme alle Rsa territoriali, hanno chiesto la convocazione urgente di un tavolo di conciliazione con TUA, come previsto dalla normativa sui servizi pubblici essenziali. L’obiettivo è affrontare una situazione che, secondo i sindacati, sta penalizzando profondamente il territorio teramano e il personale dell’azienda.
Alla base della richiesta ci sono diverse criticità, ormai croniche: dalla riorganizzazione delle turnazioni nelle sedi di Pescara, Atri e Giulianova, al crescente ricorso ai subappalti a imprese private, che secondo le sigle “abbassano la qualità del servizio e riducono le tutele dei lavoratori”.
I sindacati denunciano anche la mancata lotta all’evasione tariffaria, aggravata dalla chiusura della biglietteria di Giulianova e dalla scarsità di verificatori, oltre alla totale assenza di un piano per la transizione green del parco mezzi: “Mentre in altre province si sperimentano bus elettrici e a idrogeno, il Teramano resta indietro di anni”.
A queste problematiche si aggiungono la scarsa sicurezza delle fermate, molte ancora prive di segnaletica, i ritardi nei lavori di riqualificazione del terminal bus di Piazza San Francesco e le condizioni precarie del deposito aziendale di Teramo, nonostante i fondi del PNRR già assegnati.
Per le organizzazioni sindacali, il quadro complessivo è quello di un trasporto pubblico locale in evidente difficoltà, con ricadute dirette sulla mobilità dei cittadini e sulle condizioni di lavoro del personale. Da qui la richiesta di un confronto immediato con TUA e Regione Abruzzo, per “tutelare i lavoratori, rilanciare la qualità del servizio e dare risposte concrete al territorio teramano”.