Il direttore generale: “Disdire gli appuntamenti è un dovere civico, così si sprecano risorse e si rallentano le liste d’attesa”
CHIETI – Migliaia di visite e prestazioni sanitarie restano inutilizzate ogni anno perché gli utenti non si presentano agli appuntamenti e, soprattutto, non li disdicono. È il paradosso fotografato dal Servizio Governo Liste d’attesa della Asl Lanciano Vasto Chieti, che ha analizzato i primi nove mesi del 2025 mettendo a confronto il numero delle prestazioni erogate, i pazienti in lista e il fenomeno del cosiddetto “drop out”, ovvero l’abbandono del percorso di cura.
Tra gennaio e settembre, sono stati 18.296 gli utenti che, pur avendo prenotato una prestazione, non si sono presentati e non hanno annullato l’appuntamento, pari al 94% delle richieste complessive nello stesso periodo (19.334). Un dato definito “sorprendente in negativo” dal direttore generale della Asl, Mauro Palmieri, che invita i cittadini a comportamenti più responsabili.
“I dati che abbiamo raccolto rendono evidente quanto sia urgente sensibilizzare la popolazione – afferma Palmieri –. Gli appuntamenti non disdetti producono un doppio danno: tolgono opportunità di cura ad altri utenti e rendono vano l’impegno straordinario dell’Azienda per potenziare l’offerta. A queste condizioni diventa inutile qualunque sforzo a dare di più, è come nuotare controcorrente”.
Nonostante la Asl invii un promemoria via sms sette giorni prima della visita, offrendo la possibilità di modificare o annullare l’appuntamento tramite call center, sportello Cup o sito internet, il fenomeno continua a incidere in modo significativo sull’efficienza del sistema.
Dal monitoraggio emerge inoltre che circa il 20% delle prestazioni “saltate” riguarda utenti che, dopo aver chiesto di essere inseriti in lista d’attesa per ritardi minimi rispetto ai tempi di garanzia, non si sono comunque presentati quando hanno ottenuto una nuova data. Un altro elemento è rappresentato dalle oltre 44 mila prestazioni rifiutate perché non gradite come sede di erogazione, a fronte delle 19 mila effettivamente prese in carico.
“Questi numeri – spiega Giuseppe Vitolla, responsabile del Servizio Governo Liste d’attesa – dimostrano che il problema non riguarda solo la disponibilità di prestazioni, ma anche la gestione delle scelte degli utenti. Il nostro obbligo è proporre la prima data disponibile tra tutte le strutture; se poi si preferisce una sede specifica, l’attesa diventa una scelta personale, non una criticità organizzativa.”
Ciononostante, i livelli di efficienza dell’Azienda restano alti: nel territorio provinciale il rispetto delle classi di priorità raggiunge il 95% per le prescrizioni urgenti, il 92% per le brevi, l’84% per le differite e l’83% per le programmate. Nei casi di appuntamenti inizialmente fuori soglia, la Asl provvede a ricollocare l’utente in tempi più rapidi grazie ai posti liberati da rinunce e disdette. “Ecco perché annullare un appuntamento che non si può rispettare – conclude Palmieri – non è solo una cortesia: è un atto di responsabilità che aiuta tutti, professionisti e cittadini, a far funzionare meglio la sanità pubblica.”