Ancora tensioni per Aura Materials dopo la diffusione di un documento anonimo inviato a sindacati, istituzioni, e Procura della Repubblica
L’AQUILA – Preoccupazione tra i dipendenti di Aura Materials, l’azienda che ricicla Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che ha sede all’Aquila, nell’ex Polo Elettronico. Spunta un documento su una presunta ricostruzione della cessione dell’azienda alla nuova proprietà (Mival) e segnalazioni di presunti movimenti bancari anomali che avrebbero prosciugato le risorse disponibili.
Sono circa sessanta i dipendenti dello stabilimento aquilano, già alle prese con il mancato pagamento degli stipendi e con la scadenza della cassa integrazione prevista per fine novembre.
Nel primo pomeriggio di oggi, si sono riuniti davanti ai cancelli per un’assemblea straordinaria convocata dalle organizzazioni sindacali. L’incontro è servito a fare il punto su una situazione divenuta ormai insostenibile: la produzione è ferma ormai da tempo, le prospettive di rilancio, più volte richieste, non sono state comunicate e la proprietà continua a non fornire risposte.
Dalla documentazione emersa e dalle verifiche in corso, i sindacati intendono comprendere la reale entità delle difficoltà economiche e il destino dello stabilimento. Le segreterie territoriali, oggi in assemblea al fianco dei dipendenti, hanno inoltre sollecitato un intervento della Regione, del Comune e della Prefettura affinché venga fatta piena luce sui flussi finanziari e sui rapporti societari che legano Aura Materials alla controllante.
In parallelo, prosegue la procedura di composizione negoziata della crisi seguita dalla Camera di Commercio.
Senza il rinnovo degli ammortizzatori sociali, dal 21 novembre i lavoratori si troveranno senza sostegno al reddito e senza prospettive certe. Resta da chiarire se l’azienda intenda richiedere una nuova forma di cassa integrazione straordinaria o procedere a una dismissione definitiva.