Clima teso in Consiglio comunale. L’opposizione accusa la maggioranza di mancanza di confronto e rispetto delle regole, mentre il presidente del Consiglio replica: “Attacchi infondati, le Commissioni vengono regolarmente convocate”
CHIETI – Il confronto politico a Chieti si accende attorno al funzionamento delle commissioni consiliari. Dopo la decisione dei consiglieri di opposizione di non presentarsi alla seduta della Commissione Cultura, convocata per eleggere il nuovo presidente, si è aperto un duro scontro tra la minoranza e il presidente del Consiglio comunale, Luigi Febo.
L’opposizione – composta dai consiglieri Carla Di Biase, Liberato Aceto, Nunzia Castelli, Mario Colantonio, Maurizio Costa, Mario De Lio, Bruno Di Iorio, Filippo Di Giovanni, Fabrizio Di Stefano, Vincenzo Ginefra, Giuseppe Giampietro, Roberto Miscia, Serena Pompilio e Damiano Zappone – ha spiegato in una nota che la scelta di disertare la Commissione è stata “una forma di protesta” contro “una maggioranza arrivata alla frutta, lacerata al suo interno e incapace di garantire il numero legale nelle commissioni”.
Secondo i consiglieri, la Presidenza del Consiglio “si è distinta sin dall’inizio per la mancanza di confronto”, mentre la maggioranza avrebbe portato avanti “una gestione unilaterale dell’attività amministrativa”, approvando delibere di rilievo “senza i necessari passaggi nelle competenti Commissioni”.
Una situazione che, a loro dire, “tradisce lo spirito istituzionale e priva il Consiglio del suo ruolo di confronto e controllo”.
I consiglieri respingono inoltre l’idea che l’opposizione possa “garantire il numero legale per risolvere i problemi interni alla maggioranza” o “avallare decisioni già prese nelle stanze di partito o nelle chat private”. “Non vogliamo ridurre il nostro ruolo a una mera presa d’atto di decisioni altrui”, scrivono nella nota, invocando una “nuova guida politica” per il Comune di Chieti.
Dura la replica del presidente del Consiglio comunale Luigi Febo, che parla di “vera e propria schizofrenia politica”. “Da un lato ci chiedono di convocare le commissioni, dall’altro, quando lo facciamo, scelgono di non presentarsi, salvo poi accusarci di non rispettare le regole”, dichiara.
Febo cita proprio l’episodio della Commissione Cultura per evidenziare la contraddizione, aggiungendo che la vicepresidente Emma Letta, invitata a convocare la commissione per approvare il rendiconto consolidato 2024, ha invece annunciato le proprie dimissioni. “Un gesto che dimostra scarsa conoscenza del regolamento e poca responsabilità politica”, commenta.
Il presidente respinge anche le accuse secondo cui alcune delibere sarebbero approdate in Consiglio senza il vaglio delle commissioni. “Non ci risulta sia mai accaduto. Se l’opposizione può indicare un solo caso, siamo pronti ad ammettere l’errore. In caso contrario, è una narrazione basata su falsità che danneggiano l’immagine delle istituzioni cittadine”.
Febo conclude sottolineando il ruolo super partes che il suo incarico impone: “Il mio compito è garantire il corretto funzionamento degli organi consiliari, non alimentare scontri sterili. Ma quando il rispetto dovuto alle istituzioni viene messo in discussione in modo strumentale, è doveroso intervenire per tutelarle”.