Movida, stretta del Comune contro i rumori: l’ordinanza Cenerentola arriva anche a Pescara Vecchia

5 Novembre 2025
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Una pattuglia della polizia durante i controlli notturni nell’area della movida di Pescara Vecchia, interessata dalla nuova “ordinanza Cenerentola”.

Il Comune estende a Pescara Vecchia l’“ordinanza Cenerentola” con divieti su alcol e somministrazione dopo la mezzanotte. Sindaco Masci: “Serve per ridurre i rumori e garantire un divertimento sano e sicuro”. Sola (M5s): “Provvedimento muscolare e propagandistico, inutile e dannoso”

PESCARA – Arriva anche a Pescara Vecchia la cosiddetta ordinanza Cenerentola, già in vigore da mesi nella zona di piazza Muzii. Il sindaco Carlo Masci ha firmato un nuovo provvedimento che introduce regole più rigide per la somministrazione e la vendita di alcolici nel centro storico, stabilendo misure urgenti di contenimento del rumore a tutela della salute pubblica e della vivibilità nelle ore notturne.

L’ordinanza, in vigore da venerdì, prevede il divieto di somministrazione su tavoli e sedie all’esterno dei locali dalle 24 alle 6 nelle notti di venerdì, sabato e domenica, nonché il divieto di vendita per asporto di bevande alcoliche, anche per consumo sul posto, nelle stesse fasce orarie. Le sanzioni amministrative per i trasgressori vanno da duemila a ventimila euro.

Il provvedimento si applica all’area compresa tra via dei Bastioni, piazza Unione, corso Manthonè, piazza Garibaldi e via delle Caserme, e si inserisce nel quadro del Piano comunale di risanamento acustico. Nella relazione tecnica allegata, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa Abruzzo) ha segnalato un “notevole superamento del valore limite di immissione notturno” dovuto “alla musica amplificata diffusa dai numerosi locali” e al “rumore antropico”. Rumore rilevabile “ben oltre la mezzanotte nei fine settimana” e spesso qualificabile “come veri e propri ‘schiamazzi'”.

L’ordinanza impone inoltre agli esercenti di impilare e accatastare tavoli, sedie e arredi al termine dell’orario consentito e, durante tutta la settimana, di chiudere porte e finestre, controllare i comportamenti della clientela, promuovere il rispetto delle norme di convivenza civile e provvedere alla pulizia completa degli spazi comuni.

La questione dei rumori notturni a Pescara Vecchia è da tempo al centro del dibattito cittadino, legata a doppio filo al tema della sicurezza. Proprio nel weekend scorso due minorenni, a bordo di uno scooter, hanno seminato il panico tra la folla sparando con una pistola a salve: sull’episodio sono in corso indagini della polizia. L’accaduto ha riportato l’attenzione sulle criticità della movida nel centro storico, dove i residenti avevano già presentato un esposto per denunciare i rumori e chiedere maggiori controlli.

Nel commentare il provvedimento, il sindaco di Pescara Carlo Masci ha spiegato che “per rientrare nei valori limite nell’area del centro storico, che è interessata dal Piano di risanamento acustico, è indispensabile necessariamente ridurre i rumori, per cui l’ordinanza indica in che modo intervenire per abbassare i livelli sonori. Ma la calmierazione dei rumori è solo il punto di partenza di un’azione ben più ampia che deve vedere impegnati tutti perché l’obiettivo comune deve essere un divertimento sano: il problema non sono solamente la musica alta e gli schiamazzi che infastidiscono i residenti e che vanno contenuti, ma c’è anche il tema della violenza, gratuita, inaccettabile, che si registra tra quelle strade, come è accaduto negli ultimi giorni, per cui chiedo davvero un impegno corale e totale, massimo, da parte di tutti”.

“Più volte in sede di Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica – ha aggiunto Masci – ho sollecitato maggiori controlli notturni, costanti, delle forze dell’ordine, nell’area della movida, e sono tornato a chiederlo negli ultimi giorni anche al questore Solimene, per fare in modo che siano presenti sempre delle pattuglie in quella zona, così come ho chiesto al questore di continuare ad applicare in maniera stringente l’articolo 100 del Tulps, come già sta facendo, sospendendo la licenza a quegli esercizi che sono teatro di disordini o ritrovo di persone pregiudicate o pericolose”.

“Mi aspetto una collaborazione piena dei locali, che devono favorire tutti un divertimento sano, nel pieno rispetto della legge, anche attendendosi alle autorizzazioni e al documento di valutazione dell’impatto acustico rispetto ai quali non si può transigere. Non è pensabile né accettabile che nel fine settimana il centro storico diventi terra di nessuno né che si raggiunga quella zona solo per eccedere, se non per commettere reati, e proprio per questo sollecito un’attenzione particolare sui controlli e ricordo che chi non è in regola con le autorizzazioni previste dal Tulps può vedersi sospesa la licenza e saremo molto rigidi su questo. Chi esce di casa per una serata tranquilla con gli amici – ha concluso Masci – deve sapere che può farlo in sicurezza per cui va ristabilito un percorso, anche attraverso misure e interventi puntuali, che tuteli chi lavora seriamente e chi vuole divertirsi senza violare la legge”.

Sull’ordinanza è intervenuto anche il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Paolo Sola, che l’ha definita “una risposta muscolare e propagandistica” oltre che “l’ennesimo sintomo della miopia e dell’approccio puramente repressivo di questa amministrazione, convinta che limitazioni e divieti imposti indistintamente a tutti possano garantire sicurezza e restituire vivibilità ai quartieri. Nulla di più lontano dalla realtà”.

Secondo Sola, quello che sarà applicato a Pescara Vecchia è un provvedimento “inutile e dannoso”, che “colpisce tutti senza distinguere tra chi rispetta le regole e chi invece crea problemi”. “A pagarne le conseguenze – ha aggiunto – saranno proprio quegli esercenti che hanno sempre lavorato nel rispetto delle norme, che chiedono solo di poter svolgere serenamente la propria attività e che da tempo segnalano le situazioni fuori controllo alle quali il Comune ha scelto di non porre rimedio”.

“È assurdo – ha continuato il pentastellato – che oggi si voglia far ricadere su di loro la responsabilità del degrado che l’amministrazione stessa non è stata capace di gestire. È l’ennesimo atto di persecuzione amministrativa contro una categoria che da anni subisce ordinanze, limiti, obblighi e controlli sempre più gravosi, mentre nulla si è fatto per un reale piano di sicurezza urbana o per favorire una presenza costante delle forze dell’ordine nei punti più critici del centro storico, o per sanzionare duramente chi somministra alcol ai minori”.

“E oltre al danno c’è anche la beffa – ha detto ancora Sola – perché il Comune scarica sulle attività una lunga serie di compiti che non possono certo essere di loro competenza: vigilare sul comportamento della clientela anche fuori dai locali, promuovere campagne di educazione civica, garantire la pulizia delle aree pubbliche oltre la loro pertinenza. Tutti obblighi fuori da ogni logica – ha concluso il consigliere dei 5 Stelle – che pretendono di trasformare i titolari dei locali in vigilanti, spazzini e assistenti sociali. Una presa in giro inaccettabile”.

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