Il sindaco di Pescara commenta i dati del Sole 24 Ore sull’indice della criminalità: la provincia passa dal 36° al 31° posto, ma migliora rispetto al 2019
PESCARA – «La classifica pubblicata oggi dal Sole 24 Ore colloca la provincia di Pescara al 31° posto nell’indice della criminalità. L’anno scorso eravamo al 36°, quest’anno siamo scesi, e questo non ci piace. Ma rispetto al 2019, quando Pescara era al 27°, la situazione è nettamente migliorata».
Così il sindaco Carlo Masci commenta i dati diffusi dal quotidiano economico, che fotografano la situazione della criminalità su scala nazionale, in base alle denunce arrivate per singoli reati.
Il primo cittadino sottolinea che la competenza in materia di ordine pubblico è delle forze di polizia, ma che «la strada intrapresa comincia a dare i suoi frutti». E aggiunge: «Non dobbiamo fermarci, dobbiamo alzare ancora di più l’asticella dei controlli. Anche ieri pomeriggio mi sono sentito con il Questore: servono maggiori attenzioni sul centro storico per bloccare episodi di microcriminalità, soprattutto tra i giovani». Sarebbe infatti proprio la microcriminalità di strada, secondo il Sole 24 Ore, ad alimentare le denunce nel nostro Paese.
Dall’analisi del quotidiano, Pescara, insieme alla sua provincia, nel corso del 2024 ha raccolto 11.508 denunce totali, fra le più frequenti – furti, danneggiamenti e truffe e frodi informatiche – è certamente in linea con il resto del Paese, mentre “sorprende” per quanto riguarda le segnalazioni per stupefacenti che la lasciano al 30° posto della classifica relativa a questo reato.
Masci ricorda che Pescara «attira ogni giorno circa 300mila persone tra pendolari, studenti e turisti», il che la rende «inevitabilmente una meta attrattiva anche per chi pensa di commettere reati». Tuttavia, aggiunge, «il lavoro delle Forze dell’Ordine è encomiabile, ogni giorno leggiamo di operazioni efficaci e duri colpi inferti allo spaccio».
Masci sottolinea, però, che «Pescara resta una città vivibile e a misura d’uomo, molto più sicura rispetto ad altre realtà delle stesse dimensioni». E cita la rete composta da oltre 600 telecamere e i presidi della Polizia Locale: «La differenza la fanno la presenza, la prevenzione e la collaborazione tra istituzioni». Il sindaco ribadisce di aver chiesto al Ministero e al capo della Polizia, prefetto Vittorio Pisani, un potenziamento degli organici.
Infine, concludendo, non risparmia una stoccata all’opposizione, «priva di memoria», che – dice – «non perde occasione per attaccare l’amministrazione sul fronte sicurezza, dimenticando che, quando era al comando, i numeri erano nettamente peggiori».