Duro affondo del Partito democratico contro la proposta di legge della maggioranza sulla riforma del sistema idrico regionale. Marinelli e Paolucci denunciano “una riforma improvvisata, priva di metodo e di confronto con i Comuni”
L’AQUILA – “Il tema dell’acqua non è un esercizio politico ma una questione vitale per i cittadini e le cittadine abruzzesi e per il futuro del territorio”. Parte da questa premessa la dura critica del segretario regionale Daniele Marinelli e del capogruppo del Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci alla proposta di legge annunciata dalla maggioranza sul nuovo assetto del sistema idrico.
Secondo i dem, il provvedimento arriva “in grave ritardo” e rappresenta “una riforma scritta in fretta, senza metodo e senza ascolto, con una sorta di legge delega alla Giunta che esclude i Comuni e priva i territori del loro ruolo”. “Serve una riforma seria – sottolineano – fondata su basi tecniche e sulla partecipazione dei sindaci, che sono i primi interlocutori e i destinatari del disagio dei cittadini quando i servizi non funzionano”.
Marinelli e Paolucci definiscono la riforma “una scatola vuota, l’ennesima prova della superficialità con cui la destra governa da oltre sette anni una regione che avrebbe invece bisogno di programmazione, studio e metodo”. Nel merito, la proposta, spiegano, “non chiarisce il traguardo, non contiene dati, né analisi o proiezioni. Nulla che possa definire un percorso concreto verso una gestione in house, che per noi resta l’obiettivo finale ma che richiede preliminarmente uno studio di fattibilità e un’analisi costi-benefici”.
Uno degli aspetti più contestati riguarda il passaggio annunciato da sei ambiti territoriali a due sub-ambiti. “Un cambiamento non accompagnato da alcuna spiegazione tecnica o amministrativa”, osservano. “Non si capisce – spiegano Marinelli e Paolucci – come ci si arriverà, né secondo quali criteri territoriali, gestionali o finanziari. Ancor più grave è che la decisione venga rimessa alla Giunta regionale, senza alcuna istruttoria pubblica o confronto con i Comuni, i sindaci e gli operatori. Una delega in bianco che dimostra l’assenza di visione e la confusione politica che regna nella maggioranza”.
Per il Pd, è indispensabile che l’Abruzzo costruisca “un sistema idrico integrato efficiente, pubblico e trasparente, capace di ridurre sprechi, disservizi e dispersioni, garantendo al tempo stesso la sostenibilità economica e ambientale”.
“Per farlo – concludono Marinelli e Paolucci – servono dati, analisi e coinvolgimento dei territori”