Si è spento a 84 anni a Udine dopo una lunga malattia. Innovatore tattico e mentore di Allegri, ha lasciato un segno indelebile nel calcio italiano con il suo stile anticonformista e spettacolare
PESCARA – Giovanni Galeone, storico allenatore e figura carismatica del calcio italiano, è morto a 84 anni a Udine, città che aveva segnato profondamente la sua carriera e la sua vita. Dopo una lunga malattia affrontata con dignità e ironia, si è spento circondato dall’affetto della moglie Checca e di numerosi amici e colleghi che ne hanno sempre apprezzato la coerenza, lo stile signorile e la passione per il gioco.
Galeone è stato un innovatore: il suo calcio offensivo, ispirato a modelli olandesi e croati, ha rivoluzionato il modo di intendere la tattica in Italia. Celebre per il suo 4-3-3 coraggioso e spettacolare, ha guidato squadre come Pescara, Udinese, Perugia, Napoli e Ancona, conquistando quattro promozioni in Serie A e valorizzando giovani talenti come Gennaro Gattuso, Gian Piero Gasperini e Leo Junior.
A Pescara, dove è considerato una leggenda, Galeone non era solo un tecnico ma un simbolo di eleganza e anticonformismo: dopo gli allenamenti offriva pizzette e champagne, e la sua presenza fu celebrata persino all’inaugurazione della nuova stazione ferroviaria.
Mentore di Massimiliano Allegri, con cui condivideva una visione filosofica del calcio e della vita, Galeone ha sempre rifiutato le convenzioni, preferendo la bellezza del gioco alla mera ricerca del risultato. La sua eredità vive nei tanti allenatori che ne hanno seguito le orme e nei tifosi che ne ricordano il coraggio e la passione.