Nuova Pescara, Matricciani chiede lo stop del progetto: “Fusione fallimentare, va interrotta e ripensata da zero”

1 Novembre 2025
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lucio matricciani presidente del consiglio comunale di Spoltore
Lucio Matricciani, presidente del Consiglio comunale di Spoltore

Il presidente del Consiglio comunale di Spoltore Lucio Matricciani è critico sulla fusione definita fallimentare, anacronistica e priva di reali benefici. Annuncia un pronunciamento per interrompere il progetto e propone un nuovo referendum

SPOLTORE – Il presidente del Consiglio comunale di Spoltore, Lucio Matricciani, torna a parlare in maniera critica della fusione fra i tre Comuni della Nuova Pescara, annunciando la proposta di un pronunciamento del Consiglio comunale di Spoltore che richieda l’annullamento del progetto per ripensarlo completamente.

«Nelle ultime settimane la questione della fusione è tornata al centro del dibattito regionale, con interventi spesso contraddittori e connotati da scarso approfondimento da parte di diversi protagonisti della politica abruzzese», dichiara il presidente del Consiglio di Spoltore.

Ripercorrendo la vicenda, Matricciani ricorda che il processo di istituzione nel nuovo Comune di Pescara è disciplinato dalla Legge Regionale n. 13 del 2023, seguita al referendum consultivo regionale proclamato con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 34 del 2014. Tuttavia, Matricciani sottolinea che il percorso fissato dalla norma è puramente burocratico e il cronoprogramma dettato dalla normativa regionale non può essere seguito in quanto non «è stato preceduto da uno studio complessivo di fattibilità, né una pianificazione tecnico-economica che abbia individuato vantaggi e criticità del processo».

«Non c’è – aggiunge – alcuna valutazione concreta sul rapporto costi-benefici derivante da un’eventuale fusione, e questo rende impossibile dettare un cronoprogramma fondato su dati reali e verificati».

Matricciani parla anche delle difficoltà operative che il processo sta generando negli uffici comunali: «Nonostante il senso di responsabilità che ci ha sin qui accompagnato, le difficoltà e le problematiche emerse, sia politiche che soprattutto tecnico-amministrative, sono tali da determinare continui affaticamenti da parte degli uffici, che si trovano nella concreta impossibilità di fronteggiare questioni mai veramente dipanate e, alla luce dei fatti, non gestibili».

Il presidente inoltre invita alla prudenza chi sostiene che la fusione possa essere completata in pochi mesi, commentando che si tratta di dichiarazioni «completamente slegate dalla realtà». «Chiedo – prosegue – quale possa essere la sorte in sei mesi delle numerose società partecipate dei Comuni coinvolti e dei loro lavoratori, quale la soluzione per la revisione degli Ambiti Distrettuali Sociali (di competenza regionale), quale la ristrutturazione dell’intero apparato organizzativo del nuovo Comune, quale la soluzione per uniformare le gestioni dei servizi e la rideterminazione dell’imposizione tributaria». Insomma, Matricciani ammette che le criticità sono talmente numerose che si potrebbe continuare all’infinito.

Il progetto «inopinatamente avviato nel lontano 2014» si fonda su presupposti «probabilmente già allora errati» e oggi appare «più che mai invecchiato, privo di dimostrati benefici per la popolazione e voluto solo ed esclusivamente da chi se ne fa portatore come vessillo di identità politica personale».

Per questo, il presidente annuncia di voler proporre «un pronunciamento del Consiglio comunale di Spoltore, cui spero seguiranno quelli di Pescara e Montesilvano, che richieda ufficialmente e formalmente l’annullamento del progetto di fusione».

Matricciani infine auspica l’avvio di una nuova fase amministrativa, che prenda atto del fallimento del progetto di fusione e punti a scelte più concrete e funzionali per la gestione dell’area metropolitana. Invita inoltre a coinvolgere nuovamente i cittadini, per verificare se oggi, in un contesto profondamente cambiato rispetto al 2014, esista ancora un reale consenso sulla fusione.

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