La Procura per i minorenni dell’Aquila chiede l’affidamento di tre fratelli di 6, 7 e 8 anni. I genitori, che praticano l'”un-schooling”, rifiutano ogni controllo: il caso emerso dopo un’intossicazione da funghi
VASTO – Un caso di presunto “grave pregiudizio” per tre minori, di età compresa tra i 6 e gli 8 anni, ha innescato un intervento urgente della Procura per i minorenni dell’Aquila. I bambini vivono isolati con i genitori in un rudere nella zona del Vastese, in condizioni abitative definite fatiscenti e private dei servizi essenziali: mancano acqua corrente, luce e accesso alla scuola dell’obbligo.
La drammatica situazione è venuta alla luce nell’autunno 2024, quando l’intera famiglia è stata costretta al ricovero in ospedale a seguito di un’intossicazione causata da funghi raccolti nel bosco. A quel punto, un sopralluogo dei Carabinieri ha svelato la precarietà dell’abitazione e delle condizioni di vita.
Dopo le dimissioni dall’ospedale, è scattata la segnalazione ai servizi sociali. Secondo quanto emerso, i genitori aderiscono alla filosofia dell'”un-schooling” (non-scuola), rifiutando l’obbligo scolastico e qualsiasi forma di controllo esterno. La coppia sostiene che i figli godano di buona salute e seguano un percorso educativo domestico, lontano da quella che definiscono una società “avvelenata”.
Tuttavia, le relazioni degli operatori sociali evidenziano diverse e gravi criticità, tra cui: assenza di pediatra e documentazione sanitaria, isolamento sociale quasi totale, condizioni abitative ritenute non idonee alla crescita dei minori.
I servizi sociali avevano proposto un piano minimo di recupero che includeva la regolarizzazione sanitaria, un alloggio adeguato e l’inserimento in un centro educativo comunale, ma la famiglia ha opposto un netto rifiuto.
Il diniego ha portato alla segnalazione alla Procura per i minorenni dell’Aquila, che ha proceduto chiedendo l’affidamento dei tre bambini e una limitazione della responsabilità genitoriale. L’avvocato Giovanni Angelucci, legale della famiglia, ha voluto chiarire la posizione dei genitori, sottolineando che “in ogni caso non si è in presenza di violenza”, né di quel “disagio o devianze che caratterizzano certi nuclei familiari”. L’avvocato precisa che i genitori sono economicamente indipendenti e che i bambini stanno bene. Secondo la difesa, si tratterebbe di una scelta di vita consapevole e ben precisa, volta a “preservare il rapporto uomo e natura”.
