La trappola è scattata con una telefonata: un falso militare e un complice minorenne hanno ingannato una 90enne, portandole via i gioielli. L’intervento dei Carabinieri ha permesso di recuperare e riconsegnare la refurtiva
L’AQUILA – “Sua nipote è coinvolta in una rapina, la senta, sta piangendo!”. Così è iniziato l’incubo per una donna di 90 anni residente a Tornimparte, comune dell’Aquilano, caduta nella rete di due truffatori che si sono spacciati per appartenenti alle forze dell’ordine. Nel primo pomeriggio di ieri l’anziana ha ricevuto una telefonata da un uomo che, con tono concitato e spacciandosi per carabiniere, le ha detto che l’auto della nipote era comparsa sulla scena di una rapina. In sottofondo, un pianto femminile simulava la voce disperata della presunta parente, aggiungendo credibilità al racconto. Il falso carabiniere ha poi spiegato che per “sistemare la questione” era necessario consegnare tutti i gioielli presenti in casa a un collega che si sarebbe recato di lì a poco presso l’abitazione, con la scusa di verificare che la loro provenienza non fosse illecita.
Dopo pochi minuti, un giovane si è presentato alla porta della donna, che, ancora convinta di collaborare con le autorità, gli ha consegnato tutti i monili in oro, compresa la fede nuziale. Il ragazzo è poi salito in auto, dove ad attenderlo c’era una donna con il motore acceso, pronta a fuggire.
La scena, però, non è sfuggita a una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile dei Carabinieri dell’Aquila e del Nucleo Carabinieri Forestale di Tornimparte. Insospettiti dal comportamento dei due, i militari li hanno fermati e identificati: alla guida una 22enne con precedenti, accanto a lei un minorenne, che aveva prelevato la refurtiva poco prima.
In pochi minuti i carabinieri hanno ricostruito la truffa e rintracciato la vittima, restituendole i gioielli. La giovane è stata arrestata in flagranza per truffa aggravata in concorso e condotta nelle camere di sicurezza della caserma di via del Beato Cesidio, in attesa dell’udienza di convalida. Il minore è stato denunciato in stato di libertà alla Procura minorile.
Gli investigatori stanno ora verificando se la coppia si sia resa responsabile di altri episodi simili nel territorio aquilano, dove restano frequenti le truffe ai danni di persone anziane, spesso realizzate con telefonate di falsi carabinieri o avvocati che fingono emergenze familiari per carpire fiducia e sottrarre denaro e gioielli.
