Le opposizioni abbandonano l’Aula in polemica con la maggioranza, accusata di aver utilizzato il disegno di legge sulle Cooperative di Comunità per approvare una manovra da oltre 8 milioni di euro. Paolucci (Pd): “Una vera e propria spartizione”
L’AQUILA – Giornata ad alta tensione oggi in Consiglio regionale: i consiglieri del Patto per l’Abruzzo hanno abbandonato l’Aula in segno di protesta contro quella che hanno definito “l’ennesima legge omnibus”, denunciando l’uso strumentale dell’Assemblea per approvare una manovra finanziaria da oltre 8,5 milioni di euro. Una ventina gli emendamenti inseriti in extremis in un disegno di legge che – originariamente – riguardava esclusivamente la disciplina delle Cooperative di Comunità.
Nonostante l’uscita delle opposizioni, la maggioranza ha garantito la prosecuzione della seduta e ha dato il via libera, con 16 voti, al progetto di legge “Disciplina delle Cooperative di Comunità per il lavoro e la produzione”, approvando, di fatto, una mini manovra da oltre 8 milioni di euro. Le forze di opposizione hanno accusato la maggioranza di aver snaturato il disegno di legge, trasformandolo in un contenitore di interventi e stanziamenti estranei al tema originario, con il risultato di alimentare tensioni e rinvii all’interno della stessa coalizione di centrodestra.
Nel corso della mattinata i lavori sono stati sospesi per cinque volte: il Patto per l’Abruzzo ha parlato di “scena squalificante chiarendo di “non voler essere complice di “questo modo di gestire le casse della Regione”. Secondo gli oppositori, è emerso con chiarezza che il testo della legge 67/2025 è stato usato come contenitore per movimentare risorse senza un vero dibattito in seno all’Assise né trasparenza nel confronto tra maggioranza e opposizione.
Il capogruppo Luciano D’Amico è stato netto: “Si prende un disegno di legge, uno qualsiasi, lo si infarcisce di emendamenti, spesso finanziari, lo si snatura completamente e si pretende che i consiglieri esprimano il proprio voto, venendo a conoscenza all’ultimo minuto di emendamenti e subemendamenti che muovono, come nel caso odierno, circa 8 milioni e mezzo di euro”.
Anche il capogruppo del Partito democratico, Silvio Paolucci, ha parlato di “una vera e propria spartizione”. “La solita omnibus, il solito modo di procedere, un disegno di legge che nulla c’entra con gli emendamenti che poi vengono innestati. Si parla di tutto e di più e si utilizzano 8 milioni e mezzo di euro, molti anche in modo del tutto illegittimo. Danno 2 milioni e 300 mila euro ad Abruzzo Progetti, che converrebbe chiamare ‘Abruzzo consulenti’, per una società in liquidazione che in liquidazione non è. Devono tornare invece in disponibilità dell’Ente Regione”.
Nel corso della seduta, il centrodestra ha garantito il numero legale e ha archiviato la frattura interna alla coalizione, ma non le tensioni: il capogruppo di Abruzzo Insieme, Giovanni Cavallari, ha denunciato come “la vera faccia del centrodestra oggi sia uscita allo scoperto”, con rinvii, fumate nere e un metodo contraddittorio rispetto alle esigenze di pluralismo e confronto democratico. Ha spiegato come l’abbandono dell’aula da parte dell’opposizione sia stato “un gesto per restituire un minimo di dignità alla Regione Abruzzo”.
Nel corso della seduta sono stati approvati diversi interventi finanziari legati alla manovra:
- 1,1 milioni di euro per il 2025 e 1 milione per il 2026 per le spese di utenze e funzionamento degli immobili regionali;
- 2,297 milioni di euro ad Abruzzo Progetti Spa per il fondo di liquidazione relativo agli anni 2013-2015;
- 1,33 milioni di euro a Fira Spa per le attività connesse al Giro d’Italia 2025;
- oltre 400mila euro complessivi per il personale dell’Agenzia regionale di Protezione civile;
- 500mila euro per i danni da fauna selvatica;
- 150mila euro per ciascuno degli anni 2026-2027 destinati alla Protezione civile per attrezzature di emergenza;
- 180mila euro l’anno per il biennio 2026-2027 per la gestione del complesso sportivo Le Naiadi;
- 15mila euro al Consorzio di Bonifica Centro per la rimozione di una linea elettrica dismessa a Rosciano e Cepagatti;
- 50mila euro per nuovi pozzi di monitoraggio nella falda del Gran Sasso;
- fondi aggiuntivi per cultura, turismo, pesca, tesoreria regionale e sanità (tra cui 70mila euro per l’“Advisory contabile”).
Un emendamento presentato in Aula semplifica inoltre le procedure di accreditamento delle strutture sanitarie pubbliche e delle ASP, consentendo deroghe ai bandi tramite domanda diretta.
A margine della seduta, il Consiglio ha approvato i provvedimenti che avviano l’iter di aggiornamento del Piano faunistico venatorio regionale e l’inserimento della nuova Zac “Dena” nel Comune di Ofena (L’Aquila). Via libera anche al rendiconto generale dell’Agenzia regionale di Protezione civile. Rinviate, invece, le risoluzioni all’ordine del giorno e le nomine del Collegio per le Garanzie statutarie e del Garante regionale per i diritti degli animali.