Il questore Soriente saluta Teramo: «Lascio al mio successore una provincia vivibile e una squadra professionale»

28 Ottobre 2025
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Tra le operazioni più impegnative ricorda la gestione dei derby tra Teramo e Giulianova: «Gli interventi in sinergia con tutte le forze dell’ordine sono stati sempre puntuali». A sostituirlo sarà Pasquale Sargonà

TERAMO – Cambio al vertice della Questura di Teramo. Il questore Carmine Soriente si prepara a lasciare la città per assumere, dal 3 novembre, il nuovo incarico a Reggio Emilia. Al suo posto arriverà Pasquale Sorgonà, 60 anni, attualmente vicario della Questura di Macerata.

Soriente lascia una provincia che definisce sicura e coesa, sottolineando il lavoro svolto in continuità con chi lo ha preceduto: «Seguendo il solco precedente ben tracciato dal mio predecessore, lascio una provincia sicura, vivibile, con grande senso delle istituzioni che qui sanno fare quadrato. Sì, ci sono stati disordini a piazza Garibaldi, ma lì tutti i fatti hanno sempre avuto intervento risolutivo e puntuale di tutte le forze di polizia, il reato zero è difficilmente raggiungibile. Possiamo dire che il progetto di sicurezza messo in campo ha funzionato».

Tra le situazioni più impegnative, Soriente ricorda la gestione dell’ordine pubblico nelle manifestazioni sportive, come i derby tra Giulianova e Teramo, e gli scontri verificatisi in via Cupa. «Ci sono state manifestazioni e cortei importanti – aggiunge – come la visita dell’ambasciatore israeliano, importante soprattutto per il periodo geopolitico. Ma è andato tutto bene».

Il questore ha poi espresso gratitudine verso la squadra con cui ha lavorato in questi anni: «È un nuovo incarico che non può non riempirmi di soddisfazione, è una gratifica per il mio lavoro. Ho avuto a che fare con una squadra di altissimo livello, professionale, disponibile, una squadra con cui in sinergia ho potuto gestire le varie emergenze o situazioni che hanno richiesto attenzione, senza mai farsi prendere dal panico».

Soriente ringrazia i colleghi della questura, le altre forze dell’ordine – Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia locale e provinciale – e il Prefetto, «con cui ho stabilito spesso strategie per garantire la sicurezza». «Spero a modo mio di aver lasciato un’impronta – conclude –. Non posso che tracciare un bilancio positivo, o quantomeno dire che niente è andato come non doveva andare».

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