Per il Wwf Teramo l’Addendum di Anas non considera le osservazioni di enti e comitati, né la vulnerabilità della zona del Tordino
TERAMO – Il Wwf Teramo torna a contestare il quarto lotto della Teramo-Mare. In una nota inviata nei giorni scorsi al Ministero dell’Ambiente, l’associazione ha trasmesso ulteriori osservazioni sull’Addendum presentato da Anas nell’ambito della valutazione ambientale del progetto.
Le criticità segnalate da comitati locali e istituzioni territoriali – denuncia il Wwf – non sarebbero state affatto superate. Il presidente Adriano Di Michele chiarisce: “Non siamo contrari al completamento della Teramo-Mare, ma chiediamo soluzioni alternative che non compromettano l’ambiente e tengano conto del rischio idraulico e del consumo di suolo”.
Il tracciato individuato da Anas, osserva l’associazione, attraversa un’area agricola di pregio (zona E2), rientra nella fascia di rispetto dei 150 metri dal fiume Tordino e coinvolge zone protette dai piani paesaggistici e provinciali. Inoltre, il progetto prevede la tombatura parziale di due laghi e totale di uno stagno, con perdita di habitat e biodiversità.
Ulteriori preoccupazioni emergono dalla mancata considerazione della recente riperimetrazione dell’Autorità di Bacino (gennaio 2025), che classificherebbe la zona in pericolosità media. Il rischio, secondo il Wwf, è anche sanitario e ambientale, con possibile accumulo di inquinanti in un’area già congestionata da viabilità locale e superstrada.
Le immagini satellitari contenute nella stessa documentazione Anas, sottolinea infine il Wwf, mostrano l’instabilità della sponda fluviale del Tordino, resa ancora più vulnerabile dagli eventi estremi legati ai cambiamenti climatici. “Non è solo una questione paesaggistica – conclude l’associazione – ma di sicurezza: bisogna progettare tenendo conto dei rischi, non ignorandoli.”