Cerimonia alla Scuola ispettori della Guardia di Finanza di Coppito per la 33ª edizione del Premio Borsellino. Tra i premiati, Gaia Tortora, giornalista, figlia di Enzo, e il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri
L’AQUILA – Si è svolta oggi nella Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza di Coppito la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del 33° Premio nazionale Paolo Borsellino, appuntamento dedicato alla legalità e all’impegno civile, che da tre anni ha scelto l’Aquila come sede.
Tra i protagonisti dell’edizione 2025 la giornalista e conduttrice televisiva Gaia Tortora, figlia di Enzo Tortora e Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della UIL, premiato per il suo impegno nel mondo del lavoro e della rappresentanza sindacale.
“Un premio a uomini e donne che in questi trent’anni hanno provato – e in parte sono riusciti – a fare qualcosa per contrastare la mafia”, ha dichiarato il procuratore capo di Bologna, Paolo Guido, che ha sintetizzato con queste parole lo spirito della 33/a edizione del Premio nazionale.
Tra i premiati per la “legalità” Andrea De Gennaro, Vittorio Rizzi, Lamberto Giannini, Roberto Massucci, Ilaria Calò, Mario Palazzi e Anna Maria Frustaci e lo stesso Guido. Per il ‘giornalismo’ riconoscimenti a Attilio Bolzoni, Gaia Tortora e Tonia Cartolano. Nella sezione ‘Impegno civile’ in evidenza l’associazione AddioPizzo, Nicolò Mannino e Daniel Sorsa. Per l’Economia: Nicola Mattoscio. ‘Lavoro’: Pierpaolo Bombardieri. ‘Cultura’: don Luigi Epicoco, che ha invitato “a non abbassare mai il tiro”. ‘Memoria’: Bruno D’Alfonso, figlio dell’appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso, ucciso dalle Brigate Rosse.
Alla cerimonia erano presenti Manfredi Borsellino, figlio del magistrato ucciso nella strage di via D’Amelio, e la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo.
“Un riconoscimento a uomini e donne che in questi trent’anni hanno provato – e in parte sono riusciti – a fare qualcosa per contrastare la mafia”, ha dichiarato Paolo Guido durante l’incontro.
Il presidente del Premio, Renato Cortese, ha ricordato che l’iniziativa “mira a trasmettere ai giovani esempi concreti di coraggio, dedizione e servizio allo Stato”, nel segno di Paolo Borsellino e di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia.