È l’associazione Delfini Determinati a farsi portavoce del disagio che i tifosi biancazzurri con disabilità sono costretti a vivere dall’inizio del campionato 2025/2026 allo Stadio Adriatico dopo la riduzione dei posti a loro destinati causa problemi di agibilità della Tribuna Majella. L’associazione chiede e Comune e Società di intervenire proponendo una pedana rialzata a bordo campo nella Tribuna Adriatica
PESCARA – È caos allo stadio Adriatico “Giovanni Cornacchia” per la situazione del settore disabili, diventata ormai insostenibile per i sostenitori biancazzurri con disabilità. A denunciarlo, è l’associazione Delfini Determinati, che ricorda come dalla prima giornata di campionato, la Tribuna Majella sia parzialmente inagibile a causa di lesioni strutturali, e questo ha portato a una drastica riduzione dei posti riservati ai tifosi con disabilità.
Il risultato è un settore sovraffollato, con problemi di visuale, sicurezza e spazi insufficienti che costringe alcuni disabili a posizionarsi nel settore della Tribuna Adriatica, dove manca il rialzo e la visuale è compromessa dai pannelli e dalle transenne del bordo campo. «Pur apprezzando lo sforzo della Pescara Calcio nel tentare di ridurre i disagi – spiegano – la soluzione di dirottare alcuni tifosi ai distinti si è rivelata ingiusta e inadeguata: mancano parcheggi riservati nelle vicinanze e la visuale del campo è praticamente nulla».
L’associazione chiede un intervento urgente al Comune di Pescara, rivolgendosi direttamente al sindaco Carlo Masci, all’assessore allo Sport Patrizia Martelli e all’assessore alla Disabilità Massimiliano Pignoli, affinché si possano individuare soluzioni temporanee in coordinamento con la Pescara Calcio, in attesa del ripristino dell’agibilità della Tribuna Majella.
«La proposta concreta è la realizzazione di una pedana coperta rialzata da posizionare a bordo campo immediatamente dietro la pista di atletica, anche sfruttando la rampa accessibile già esistente. Questo permetterebbe di garantire una visione adeguata e sicura delle partite, alleggerirebbe anche il settore disabili attualmente sovraffollato ed eviterebbe, altresì, spostamenti ingiusti, disagevoli e pericolosi», scrivono dall’associazione, invitando quindi l’amministrazione comunale ad intervenire su una situazione che di per sé spetterebbe solo alla società calcistica.
«Dichiariamo fin da oggi lo stato di agitazione – concludono nella nota –, non escludendo clamorose proteste come accadde ben 10 anni fa, costretti in catene, per far abbattere le barriere architettoniche allo stadio Adriatico».