Dal 2021 il monte ore è sceso da 1.492 a 744 mensili. Il capogruppo M5S denuncia: “Operatori senza paga da settembre e sistema sanitario sempre più impoverito. Serve un cambio di rotta immediato”
CHIETI – In quattro anni, il servizio di facchinaggio della Asl di Chieti è stato progressivamente smantellato. A dicembre 2021 le ore mensili garantite al personale impiegato in farmacia, magazzino e movimentazione materiali erano 1.492. Nel 2024 si è scesi a 1.160, fino ad arrivare – con l’ultimo accordo del 1° ottobre 2025 – a sole 744 ore. Un taglio netto, che ha ridotto il servizio della metà e messo in crisi lavoratori e strutture.
A denunciare la situazione è Francesco Taglieri, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, che punta il dito contro la gestione aziendale e le scelte della Regione Abruzzo.
“Nel frattempo, gli stipendi non arrivano – spiega Taglieri –. L’ultima fattura saldata dalla Asl 02 alla Dussmann Service risale a maggio 2025, e la cooperativa Auriga, che gestisce i lavoratori, non ha più risorse per pagare il personale. Lo stipendio di settembre, che sarebbe dovuto arrivare entro il 15 ottobre, è ancora bloccato. Parliamo di persone che guadagnano 600 euro al mese, con turni spezzati e ritmi insostenibili. Gente che ogni giorno garantisce un servizio essenziale, e che ora deve scegliere se pagare una bolletta o fare la spesa”.
Ma non è solo il facchinaggio a soffrire. Taglieri segnala una “nuova emergenza” che riguarda cooperative di trasporto, emergenza-urgenza e altri servizi esternalizzati, anch’esse in stato di agitazione.
“Il meccanismo di riduzione dei costi e del monte ore sta producendo effetti a catena, mettendo in crisi comparti fondamentali del sistema sanitario. Se l’appalto sociale viene depotenziato, a rimetterci non sono solo i lavoratori, ma anche i pazienti e le loro famiglie”.
Il consigliere M5S accusa la giunta regionale, guidata dal presidente Marco Marsilio e dall’assessore alla Sanità Nicoletta Verì, di minimizzare gli effetti del disavanzo sanitario.
“Continuano a dire che non ci sono conseguenze su lavoratori e servizi, ma i fatti raccontano l’opposto: una sanità più povera, operatori lasciati soli e cittadini costretti a subire tagli e tempi d’attesa più lunghi. Le scelte politiche degli ultimi anni – aggiunge – hanno prodotto precarietà, salari ridotti e perdita di professionalità”.
Da qui l’appello alla nuova direzione strategica della Asl 02: “Evitate di ripetere gli errori del passato. Non si può risparmiare su lavoro e servizi fondamentali come se fossero variabili secondarie. Ogni ora tagliata al personale ausiliario significa più carico sugli Oss, meno tempo per gli infermieri e maggior rischio di demansionamenti. Il disavanzo non può essere ripianato sulla pelle dei lavoratori e dei cittadini”.
Taglieri conclude con un invito alla responsabilità: “Chi governa oggi ha il dovere morale e istituzionale di fermare questo scempio e restituire dignità a chi, ogni giorno, tiene in piedi la nostra sanità pubblica”.